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giovedì 28 maggio 2015

La vera ricchezza - Mattteo 19:23/30

Dopo aver parlato col giovane ricco, il Signore si rivolge ai Suoi discepoli avvisandoli che è impossibile, per coloro che sono schiavi delle ricchezze, entrare nel regno di Dio (23).

Ø  La ricchezza: un impedimento?
La ricchezza, tuttavia, non è un impedimento in se stessa, ma lo è in proporzione a quanto posto occupa nel nostro cuore. Dio può benedire un credente perché possa essere strumento di benedizione anche ad altri e vi sono, nella Parola, esempi di credenti che hanno messo a disposizione i loro beni materiali per i servitori del Signore che, altrimenti, non avrebbero potuto svolgere il servizio affidatogli.
Questa affermazione (23) scuote i discepoli perché per loro i beni della terra erano un favore da parte di Dio e non un ostacolo per entrare nel regno, perciò pongono la vera domanda: “chi dunque può essere salvato?”
Tutti gli uomini, ricchi o poveri, buoni o malvagi sono peccatori perduti davanti a Dio e per tutti è impossibile salvarsi da soli (26), ma tutte le risorse sono in Dio ed il Signore Gesù era venuto per salvare ciò che era perduto (18:11).

Ø  Rinuncia e ricompensa
Pietro parla a nome di tutti i discepoli che hanno lasciato tutto e hanno seguito il Signore, facendo ciò che aveva chiesto di fare al giovane ricco. Ma il Signore ne terrà conto? La risposta del Signore è molto incoraggiante: nessuno di coloro che Lo hanno seguito perderà la ricompensa. Quando il Figliol dell’uomo si siederà sul trono della Sua gloria (28), coloro che avranno sofferto regneranno con lui (2 Ti 2:12), quelli che sono stati oppressi giudicheranno il mondo (1 Co 6:2) e tutti coloro che avranno compiuto una qualunque opera per Lui e non per gli uomini, riceveranno, come ricompensa, l’eredità (Cl 3:23/24). 

Ci dia il Signore di comprendere il vero valore dei beni materiali che lui stesso ci dona e cerchiamo di farne un uso che sia secondo la volontà di Dio per il bene dei santi e di tutti gli uomini.


D.C.