Cosa
ha fatto all'inizio e cosa continua a fare.
Lo Spirito Santo è sempre
stato attivo in tutte le opere di Dio, iniziando dalla creazione. Lo troviamo
già in Genesi 1:2 dove penso che sia descritta l'opera di Dio per preparare la
terra per l'uomo e non l'atto iniziale della creazione; la Parola distingue la
"creazione" del mondo, vale a dire l'azione di Dio che ha dato luogo
alle cose visibili, dalla "fondazione" del mondo, cioè il Suo
intervento nello stato caotico in cui il mondo si trovava, per riportare
l'ordine.
Questo Suo atto è anche
preso come figura dell'opera della grazia di Dio: "Il Dio che disse:
“Splenda la luce nelle tenebre, è quello che risplendé nei nostri cuori"
(2 Corinzi 4:6).
Lo Spirito Santo operava
nei profeti, uomini che hanno parlato da parte di Dio perché sospinti dallo
Spirito Santo; adoperava alcuni credenti, come Sansone (Giudici 13-25, 15:14),
e persino degli increduli, come Balaam, l'indovino (Numeri 22:23-24). Anche il
sommo sacerdote Caiafa profetizzò che il Signore sarebbe morto per la nazione
(Giovanni 11:51).
Questo intervento di Dio,
mediante lo Spirito Santo, per compiere la Sua opera fra gli uomini e in loro
favore, trova la sua massima espressione nelle parole del Signore Gesù:
"Se uno non è nato di nuovo... se uno non è nato d'acqua e di Spirito non
può entrare nel regno di Dio" (Giovanni 3:3-5).
E' evidente che senza un
lavoro interiore dello Spirito nessun uomo potrebbe accettare il messaggio del
Vangelo e questo lavoro è lo stesso oggi come sempre, cioè sia prima che dopo
la Pentecoste, perché nulla è cambiato o può cambiare nel modo, unico, di far
"nascere di nuovo".
L'espressione "nascere
di nuovo", sebbene sia la più usata per definire una vera conversione,
vale a dire il passaggio per fede dalla morte alla vita, nella Parola si trova
una sola volta, appunto nella conversazione del Signore con Nicodemo; sembra
certo che quell'eminente giudeo ritenesse la sua "nascita" umana tale
da renderlo superiore agli altri uomini e che, per contrasto, il Signore abbia
dovuto insegnargli che quella nascita, di cui si faceva vanto, non aveva alcun
valore, e che quindi doveva "nascere di nuovo".
La Parola ci invita a
considerare i credenti come "nati da Dio", perché questo è il
linguaggio universale che mette in evidenza che solo l'intervento di Dio può
far passare un uomo dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce ecc.
Benché la via del cielo sia
stata aperta solo mediante la morte in croce del nostro Signore e Salvatore
Gesù, pure la grazia di Dio offriva il perdono agli uomini anche prima della
croce, in quel lungo periodo che è definito 'il tempo della Sua divina
pazienza' (Romani 3-26) ed allora, esattamente come adesso, si poteva ricevere
per fede solo dopo che lo Spirito Santo aveva lavorato per produrre la
consapevolezza del peccato.
Chi rifiutava o rifiuta di
credere si oppone allo Spirito Santo. In Genesi 6:3 Dio dice: "Lo Spirito
mio non contenderà per sempre con l'uomo". E in Atti 7:51 Stefano dice:
"Voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo: come fecero i vostri
padri, così fate anche voi".
Ma come è vero che il
lavoro che svolge lo Spirito Santo nella conversione è identico in ogni tempo,
uomo e luogo, ci sono altri aspetti della Sua attività che variano notevolmente
col variare delle dispensazioni e a questo riguardo oggi, nel periodo
Pentecoste-Rapimento, la Sua presenza personale nel mondo ci ha elargito alcuni
benefici veramente unici. Infatti a iniziare dal giorno della Pentecoste lo
Spirito Santo, quell'altro Consolatore di cui è parlato in Giovanni 14:16, ha
'iniziato' ad unire in un solo corpo, il corpo di Cristo, tutti i figli di Dio
e anche oggi continua a collocarvi ogni
nuovo vero credente, nel cui corpo Egli viene ad abitare.
La Parola attesta che lo
Spirito Santo venne inviato sulla terra per glorificare il Signore Gesù ed
Egli, venendo ad abitare in ogni singolo credente, lo fornisce di tutto quello
che gli occorre per servire con gioia il suo Signore.
Nessun uomo, in nessun
tempo, ovviamente ha conosciuto o può conoscere una condizione superiore a
quella del nostro Signore, che per primo e senza misura ricevette lo Spirito
Santo (Matteo 3-16 e passi paralleli); Egli era veramente il Tempio di Dio,
tanto che leggiamo della Parola fatta carne, che Dio era in Cristo (2 Corinzi 5-19).
Dio, nel Suo immenso amore,
ha prima dato il Suo unico Figlio, e 'figlio' ci fa pensare alla Persona a Lui
più cara, ma ha anche donato lo Spirito Santo, e come minimo crediamo di poter
dire che sono i due doni più grandi che Dio stesso potesse fare agli uomini.
Anche se in modo diverso,
tutti i credenti di tutti i tempi beneficiano di tutto l'amore di Dio ma la
'chiesa', crediamo perché associata ad un Signore rifiutato e cacciato da
questo mondo, non avendo promesse o benedizioni terrene ne ha però molte,
veramente grandi, che essendo solo morali e spirituali sono apprezzabili ed
apprezzate solo nella misura in cui condividiamo con gioia il disprezzo di cui
Lui fu oggetto.
Queste ed altre
benedizioni, magari non proprio uniche ma certamente particolari del nostro
tempo, dureranno fino al giorno in cui il Signore tornerà per togliere i Suoi
da questo mondo e portarli nel cielo (1 Tessalonicesi 4:17).
Nemmeno gli apostoli,
durante la vita del Signore, avevano lo Spirito Santo dimorante il loro, o
erano uniti gli uni agli altri come lo sono i credenti di oggi; essi non
formavano un solo corpo e non conoscevano ancora nulla della nuova posizione e
relazione in cui lo Spirito Santo li avrebbe poi collocati. Lo stesso possiamo
dire dei molti che crederanno dopo il 'rapimento' e durante il regno del nostro
Signore e Salvatore Gesù (il Millennio); certamente lo Spirito Santo opererà
cose meravigliose e sicuramente con grande potenza, nondimeno non abiterà in ogni singolo credente.
Alcune grandi benedizioni
personali sono rappresentate dal fatto che lo Spirito Santo è dato come sigillo
(Efesini 1-13), un modo con cui Dio attesta che quel credente è di Sua
proprietà e vi appone il suo "marchio", e come caparra (2 Corinzi
1-22), un vero anticipo delle eterne benedizioni future); è Lui che intercede
per i santi (Romani 8-26), che contrasta la 'carne' (Galati 5, 27), che attesta
insieme al nostro spirito che siamo figli di Dio (Romani 8-16) e, praticamente,
l'intero nostro culto (lode, preghiera, predicazione del vangelo,
servizi sia verso i credenti che gli increduli) non può essere gradito al
Signore se non 'offerto' mediante lo Spirito Santo.
Probabilmente sia le
operazioni che le benedizioni dello Spirito Santo che ho dimenticato di
elencare sono più numerose di quelle di cui ho brevemente parlato.