I caratteri di grazia e di dolcezza non impedivano
al Signore di agire con la più grande severità allorché vedeva che i diritti di
Dio erano calpestati (12).
Ø
I diritti di
Dio
Questa stessa
severità deve anche distinguere coloro che sono i Suoi discepoli. La dolcezza
che deve caratterizzare ogni credente non deve escludere la fermezza con la
quale siamo chiamati a difendere i diritti di Dio.
Dio aveva
concesso di poter comprare le vittime per i sacrifici sul posto dove venivano
offerti (Dt 14:24/26) ma, come spesso accade, ciò che la grazia di Dio ha
disposto, viene a corrompersi a causa dell’atteggiamento malvagio dell’uomo. I
cambiamonete ed i venditori avevano cercato di trarre profitto da questa
disposizione divina e lo spirito di pietà era stato rimpiazzato dall’avidità di
un vile guadagno (1 Tm 6:5) trasformando quella che solo il Signore poteva
chiamare: “la casa del padre mio” (Gv 2:16), e che avrebbe dovuto essere una
“casa di preghiera” (13) non solo per i
Giudei (Mc 11:17), in un “covo di ladri”.
Il Signore ci accordi la forza di affrontare con
coraggio la difesa dei Suoi diritti là dove il Suo nome viene riconosciuto.
Ø
Gli effetti
della purificazione
La cosa
essenziale fu la Sua
presenza che produsse, prima di tutto, la rimozione del male stesso (12), la
guarigione, in grazia, degli infermi che vennero a Lui (14), la lode dei
fanciulli ed infine l’indignazione e l’opposizione dei nemici della verità
(15).
Ogni volta che
vediamo calpestati i diritti di Dio in qualunque circostanza, siamo capaci di
prendere coraggio ed affrontare la situazione con la stessa forza e
determinazione del Signore?
Se si, il male
sarà rimosso producendo quella guarigione dell’animo che porterà a una lode
sincera e pura come quella di piccoli fanciulli, ma attirerà su di noi gli
sguardi indignati e non solo, degli uomini che sono contrari alla verità.
A noi la scelta: o compiacere gli uomini o
salvaguardare i diritti Dio.
D.C.