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sabato 10 dicembre 2016

10 Gennaio

Gesù cominciò a predicare e a dire: “Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino”.
Matteo 4:17

Con la mia voce io grido all’Eterno, ed egli mi risponde dal suo monte santo.
Salmo 3:4

Una nuova visione

Inferma da diciotto anni, ricurva su sé stessa, incapace di raddrizzarsi: tale era la triste condizione della donna di cui parla Luca (13:10-17). Il suo campo visivo era molto ristretto, dalla sua posizione il suo sguardo era sempre rivolto al suolo. Gesù la vide, la chiamò e le disse: “Donna, tu sei liberata dalla tua infermità”. In quell’istante la donna guarì e si rallegrò lodando Dio.
Questo miracolo di Gesù ci illustra ciò che Dio vuole fare per ognuno di noi. Forse non abbiamo una malattia fisica invalidante, ma siamo tutti colpiti dalla malattia del peccato, che ci piega verso la terra impedendoci di guardare a Dio. È un fardello pesante quello che ci blocca in tale posizione; siamo prigionieri dei nostri ragionamenti, incapaci di vedere l’opera di Dio, insensibili ai suoi richiami amorevoli.

Dio, nella sua infinita bontà, ci vuole liberare da questa infermità. Il processo di liberazione passa attraverso “il ravvedimento davanti a Dio e credendo nel Signore nostro Gesù Cristo” (Atti 20:21). Pentirsi, non significa auto accusarsi o colpevolizzarsi, ma significa cambiare i propri pensieri, riconoscendo che quello che Dio dice è la verità: significa conoscere un nuovo orientamento di tutto il nostro essere; invece di guardare sempre a noi stessi, potremo alzare i nostri occhi verso Dio e conoscerlo per fede. Gustando il suo amore, possiamo ringraziarlo, lodarlo, e rallegrarci in lui. In quella nuova posizione saremo veramente capaci di interessarci anche agli altri.