Rimpiangere il passato fa parte della vita. Il rimpianto può
abbatterci e farci restare indietro; ma possiamo poi riprenderci e proseguire.
L'apostolo Paolo ci spinge a seguire il suo esempio: "Una cosa faccio: dimenticando le cose
che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso
la meta" (Filippesi 3:13-14).
Il suo consiglio potrebbe essere riassunto così: dimentica il
passato e va avanti spedito! Soffermarci sul passato, tanto più se si tratta di
errori commessi, ostacola il nostro progresso spirituale, e Satana vuole
proprio questo.
L'esortazione di "deporre
ogni peso " (Ebrei 12:1) può riferirsi anche a queste situazioni.
Infatti, indugiare sul passato è un peso che non ci fa correre con perseveranza
la gara che ci è proposta (Ebrei 12:1).
L'apostolo Paolo parla per esperienza. Se c'era uno che aveva ragione
di sentirsi colpevole per il suo passato, era proprio lui. Era stato uno dei
più accaniti persecutori dei cristiani; come egli stesso racconta, devastava la
chiesa, entrando di casa in casa; e, trascinando via uomini e donne , li
metteva in prigione (Atti 8:3).
Ma la sua attività non fu frenata né dal rimorso per quelle azioni
compiute, né tantomeno dall'orgoglio per le sue qualità e i suoi doni
(Filippesi 3:4-6). Lo vediamo protendersi verso le cose che gli stanno davanti
dimenticando quelle che stanno dietro, e dimostrando in questo modo che il sangue
del suo Salvatore aveva il potere di purificarlo dai suoi peccati passati e da
ogni colpa ad essi collegata, e che era la conoscenza di Cristo che gli faceva
considerare come spazzatura ogni vantaggio legato al suo illustre passato di
Ebreo colto e osservante.
E noi
abbiamo capito questa lezione?
Paolo aveva sperimentato che il credente non ci si può allenare
perla corsa della fede, prima di entrare in gara; per lui l'allenamento è fatto
durante la corsa!
Pensiamo a
cosa accadde poco dopo che Paolo, il persecutore, ebbe incontrato il Signore
Gesù, il persegui tato, sulla strada di Damasco: "Si mise subito a predicare nelle sinagoghe che Gesù è il Figlio
di Dio” .
Come reagirono
i Giudei? "Tutti quelli che lo
ascoltavano si meravigliavano e dicevano: Costui non è quel tale che a Gerusalemme
infieriva contro quelli che invocano questo nome?" (Atti 9:20-20. Ma
per Paolo, il suo passato di nemico del Signore e dei cristiani era finito per
sempre.
I suoi peccati
erano stati cancellati nel momento in cui Dio 1'aveva chiamato mediante la sua
grazia, rivelandogli il propri o Figlio, e lui aveva creduto .
Di L.]. Ondrejack