“Gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande
e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo”.
Luca 1:31-32
Non vi è sotto il cielo nessun altro nome
che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere
salvati.
Atti 4:12
Un semplice riferimento cronologico?
Noi utilizziamo un riferimento
cronologico universale: “Gesù Cristo”. Storici, religiosi, politici e
scienziati, utilizzano tutti lo stesso riferimento: collocano gli avvenimenti
“avanti” o “dopo” Gesù Cristo.
In tutto ciò c’è qualche cosa di
sorprendente, poiché quando Gesù è venuto in questo mondo non è stato ricevuto,
anzi, è stato rifiutato e crocifisso. Eppure continuiamo a pronunciare il suo
nome, “Gesù Cristo”, molto frequentemente; nessun uomo è mai stato nominato
così tante volte! Che Gesù Cristo sia posto al centro della storia dell’uomo,
quando quest’ultimo non ne ha voluto sapere, sembra un’incoerenza.
Ciononostante Dio continua a mantenere
viva la memoria di suo Figlio agli abitanti di questa terra che lo hanno
crocifisso. Il suo obiettivo è di far conoscere il vero valore di quel nome,
nome che divide l’umanità in due categorie: quelli che hanno ricevuto Gesù come loro personale Salvatore, e quelli che
vedono in lui semplicemente un uomo, magari eccezionale, ma nulla di più. Voi
che leggete queste righe, considerate Gesù Cristo semplicemente un uomo che è
stato ingiustamente crocifisso a causa della cattiveria umana? Una vittima
della crudeltà dell’uomo?
Gesù Cristo è al centro della rivelazione
divina, la Bibbia. È il Figlio eterno in cui Dio, un giorno, riunirà tutte le
cose, e fin da ora vuole stabilire una nuova
relazione con gli uomini. In particolare con te e con me, che abbiamo la
sua Parola tra le mani.