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domenica 25 dicembre 2016

25 Dicembre

“Gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo”.
Luca 1:31-32

Non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati.
Atti 4:12

Un semplice riferimento cronologico?

Noi utilizziamo un riferimento cronologico universale: “Gesù Cristo”. Storici, religiosi, politici e scienziati, utilizzano tutti lo stesso riferimento: collocano gli avvenimenti “avanti” o “dopo” Gesù Cristo.
In tutto ciò c’è qualche cosa di sorprendente, poiché quando Gesù è venuto in questo mondo non è stato ricevuto, anzi, è stato rifiutato e crocifisso. Eppure continuiamo a pronunciare il suo nome, “Gesù Cristo”, molto frequentemente; nessun uomo è mai stato nominato così tante volte! Che Gesù Cristo sia posto al centro della storia dell’uomo, quando quest’ultimo non ne ha voluto sapere, sembra un’incoerenza.
Ciononostante Dio continua a mantenere viva la memoria di suo Figlio agli abitanti di questa terra che lo hanno crocifisso. Il suo obiettivo è di far conoscere il vero valore di quel nome, nome che divide l’umanità in due categorie: quelli che hanno ricevuto Gesù come loro personale Salvatore, e quelli che vedono in lui semplicemente un uomo, magari eccezionale, ma nulla di più. Voi che leggete queste righe, considerate Gesù Cristo semplicemente un uomo che è stato ingiustamente crocifisso a causa della cattiveria umana? Una vittima della crudeltà dell’uomo?
Gesù Cristo è al centro della rivelazione divina, la Bibbia. È il Figlio eterno in cui Dio, un giorno, riunirà tutte le cose, e fin da ora vuole stabilire una nuova relazione con gli uomini. In particolare con te e con me, che abbiamo la sua Parola tra le mani.