Gesù diceva: “Padre, perdona loro, perché
non sanno quello che fanno”.
Luca 23:34
Perdonatevi a vicenda, se uno ha di che
dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.
Colossesi 3:13
“Padre, perdona
loro…”
Abbiamo notato in quale momento Gesù
indirizza questa preghiera al Padre suo? È dopo che gli uomini hanno dato sfogo
a tutta la loro cattiveria contro di lui, il Figlio santo di Dio. Lo hanno
inchiodato su una croce tra due malfattori, l’hanno spogliato delle sue vesti,
ma no al Signore è rimasto ciò che nessuno poteva togliergli: il suo amore,
l’amore divino.
“Padre, perdona loro…”. In un momento in
cui ogni uomo avrebbe i pensieri occupati delle proprie sofferenze, Gesù pensa
ai suoi carnefici giudei e romani, al popolo, ai soldati, ai malfattori e
intercede presso il Padre in loro favore perché il suo divino perdono sia loro
accordato malgrado la gravità del loro crimine. Ma questo crimine, non è forse
quello di tutta l’umanità, dunque anche il mio ed il vostro? Gesù si è offerto per i nostri peccati, e con
la sua preghiera mette il peccatore che
si pente al riparo dal giudizio di Dio.
Credenti,
questa scena fa nascere in noi dei sentimenti più profondi di affetto e di attaccamento
al nostro meraviglioso Salvatore? Ci impegna a seguire un tale modello per
superare le circostanze avverse e pregare per gli altri?
Inoltre, per assomigliare di più al
nostro Signore, sappiamo perdonare quando riceviamo un’offesa?