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giovedì 29 dicembre 2016

29 Dicembre

La parola del Signore rimane in eterno.
1 Pietro 1:25

Questo mi è di conforto nell'afflizione, che la tua parola mi fa vivere.
Salmo 119:50

Eredi responsabili di un tesoro

Visitando l’immensa abbazia di Cluny, che nel Medio Evo ha ospitato fino a mille monaci benedettini alla volta sotto la direzione di un abate, la guida ci ricorda che la loro principale occupazione consisteva nel ricopiare le Sacre Scritture dietro dettatura di uno di loro.
Ci rendiamo conto di quali sforzi siano stati necessari, nel corso dei millenni, per far sì che noi oggi potessimo avere una Bibbia tra le mani? Per diffonderla ci sono voluti tutti questi strumenti di Dio, profeti, apostoli, missionari coraggiosi e a volte anche martiri; e poi i copisti, i traduttori, i tipografi, e generazioni di credenti fedeli che hanno lavorato, come i corridori della “staffetta” che si passano di mano in mano il testimone.
La Bibbia? Diamole dunque il posto che merita, non conserviamola come una reliquia che è meglio non toccare, ma teniamola a portata di mano, come un’oggetto utile, anzi, come il più prezioso di tutta la casa. Libro che meditiamo nella solitudine, che leggiamo in famiglia, che spieghiamo ai bambini, che serve sempre come punto di riferimento. Libro dalle pagine consumate per l’uso continuo, che quasi si aprono da sole al Salmo 103, al sermone sul monte, alla parabola del figliuol prodigo, al capitolo 8 della Lettera ai Romani…

Libro dal quale i credenti, da una generazione all’altra, in un mondo ingannatore, che ferisce e uccide, attingono l’ispirazione per vivere la loro vita e le certezze per l’aldilà.