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mercoledì 21 dicembre 2016

21 Dicembre

Il Figlio dell'uomo (Gesù) non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti.
Matteo 20:28

Il Figlio dell’uomo

Nel Vangelo di Matteo, Gesù utilizza più volte questa definizione di sé, mentre nel Vangelo di Giovanni viene presentato Egli come il Figlio di Dio. Queste due definizioni mettono in risalto le caratteristiche uniche e meravigliose della sua persona, che è Dio “venuto dal cielo”, ed è allo stesso tempo uomo perchè “nato di donna”. Ma a differenza di tutti gli umani, era perfetto, era l’uomo secondo il pensiero di Dio, ubbidiente in tutto; era Colui di cui Dio poteva dire: “Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto” (Matteo 3:17). Egli aveva il dominio su ogni cosa, nei cieli, sulla terra e sotto la terra, ma nonostante questo, lui che aveva tutti i diritti di essere servito, è venuto quaggiù per servire. Il Figlio dell’uomo non ha rivendicato nulla per sé, ma è andato di luogo in luogo facendo del bene. Ha fatto tutto ciò per conquistare i nostri cuori, ma come contropartita è stato rifiutato, maltrattato e messo a morte come un malfattore.

Ma l’infinita potenza di Dio si è manifestata risuscitandolo, trasformando così la morte del Signore Gesù in vita eterna per tutti coloro che credono il lui. Gesù, il perfetto servitore, “obbediente fino alla morte” (Filippesi 2:8), è Colui che ha dato “la sua vita come prezzo di riscatto per molti” (Marco 10:45). “A lui siano la lode, l'onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli” (Apocalisse 5:13).