Il Figlio dell'uomo (Gesù) non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la
sua vita come prezzo di riscatto per molti.
Matteo 20:28
Il Figlio
dell’uomo
Nel Vangelo di Matteo, Gesù utilizza più
volte questa definizione di sé, mentre nel Vangelo di Giovanni viene presentato
Egli come il Figlio di Dio. Queste due definizioni mettono in risalto le
caratteristiche uniche e meravigliose della sua persona, che è Dio “venuto dal
cielo”, ed è allo stesso tempo uomo perchè “nato di donna”. Ma a differenza di
tutti gli umani, era perfetto, era l’uomo
secondo il pensiero di Dio, ubbidiente in tutto; era Colui di cui Dio
poteva dire: “Questo è il mio diletto Figlio, nel
quale mi sono compiaciuto” (Matteo 3:17). Egli aveva il dominio su ogni
cosa, nei cieli, sulla terra e sotto la terra, ma nonostante questo, lui che
aveva tutti i diritti di essere servito, è
venuto quaggiù per servire. Il Figlio dell’uomo non ha rivendicato nulla
per sé, ma è andato di luogo in luogo facendo del bene. Ha fatto tutto ciò per
conquistare i nostri cuori, ma come contropartita è stato rifiutato,
maltrattato e messo a morte come un malfattore.
Ma l’infinita potenza di Dio si è
manifestata risuscitandolo, trasformando così la morte del Signore Gesù in vita
eterna per tutti coloro che credono il lui. Gesù, il perfetto servitore,
“obbediente fino alla morte” (Filippesi 2:8), è Colui che ha dato “la sua vita
come prezzo di riscatto per molti” (Marco 10:45). “A lui siano la lode, l'onore, la gloria e la potenza, nei secoli
dei secoli” (Apocalisse 5:13).