Siate sobri, vegliate; il vostro
avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa
divorare. Resistetegli stando fermi nella fede.
1 Pietro 5:8-9
Incisa sul muro
di una prigione
Su una pietra della celebre torre di
Costanza, una mano pia ha inciso, oltre 250 anni fa, una parola che sfida il
tempo: RESISTETE. Con una straordinaria eloquenza, nella sua brevità, questa
parola rappresenta il riassunto di tutto ciò che i martiri cristiani
sopportarono in quel tempo. Quella parola fu incisa da Maria Durand, una
contadina francese, probabilmente con un’ago, mentre era in carcere a causa
della sua fede in Cristo. L’esortazione era rivolta alle sue compagne di
prigionia che sarebbero rimaste dopo di lei nella torre, ma è rivolta anche a
noi.
Per la grazia
di Dio, nel nostro paese non siamo in circostanze tali da dover resistere a una
dittatura che perseguita. Satana non viene da noi sempre come “un leone ruggente
cercando chi possa divorare” (1 Pietro 5:8). Spesso si presenta sulla nostra
strada come un serpente (Apocalisse 12:9) seduttore, astuto e ingannatore.
Sotto questa forma è ancora più pericoloso. Egli spia le nostre piccole
debolezze per servirsene e condurci alla rovina; scruta attentamente per vedere
se socchiudiamo la porta dei nostri cuori verso lui per potersi introdurre
subdolamente.
Né l’età, né l’esperienza ci mettono al
riparo dagli attacchi del diavolo; nemmeno il nostro zelo. L’apostolo Pietro,
che aveva conosciuto parecchi assalti da parte di quel temibile nemico, ci dà
questo saggio consiglio: “Resistetegli,
stando fermi nella fede” (1 Pietro
5:9). E Giacomo ribadisce: “Resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi” (Giacomo 4:7).