“Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e l'universo, anzi, da eternità in eternità, tu sei Dio.” (Salmo 90:2).
Una cosa inconcepibile per la mente umana; Dio non ha principio né fine… da eternità… a eternità. Dal nostro punto di vista, l’esistenza di Dio si estende senza inizio nel passato e senza fine nel futuro, senza interruzioni o limitazioni causate dalla successione degli eventi.
L’esistenza di Dio è prima di tutte le cose che Egli stesso ha creato. Tutte le cose create hanno un principio e una fine, ma non è così per il Creatore. Ciò che si vuole esprimere è che Dio, poiché è eterno, ha vita in Se stesso e che è il solo essere che non deve la propria esistenza a nessuna causa prima.
Dio è:
Indipendente o “libero” da ogni altro essere o causa prima.
Estraneo, o al di sopra, di ogni catena causa-effetto.
Non è creato, non ha origine, non deve la Sua esistenza a nessuno al di fuori di Se stesso.
Dio ha vita in Se stesso.
Il Signore Gesù, il Figlio di Dio, esprimeva questo concetto quando diceva: “Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso…” (Giovanni 5:26). Anche il comune buon senso, in ultima analisi, ci suggerisce che dietro ogni altra causa o effetto vi è Colui che non è generato da nessuno e che ha vita in Se stesso.
Facciamo un esempio: quando gli Israeliti erano schiavi in Egitto, Dio apparve a Mosè nel pruno e gli disse che lo mandava a liberare il suo popolo per riscattarlo dalla schiavitù degli Egiziani. In quell’occasione, Mosè domandò a Dio che cosa avrebbe dovuto rispondere ai suoi fratelli se gli avessero chiesto: “Qual è il Suo nome? Dio disse a Mosè: Io sono colui che sono” e aggiunse: “Dirai così ai figli di Israele: L’Io sono mi ha mandato da voi” (Esodo 3:14). Questo nome, così profondo nel suo significato, ci evidenzia i concetti che abbiamo fin qui espresso, ovvero l’eternità di Dio, Colui che è sempre stato e sempre sarà e che porta a compimento i Suoi piani. È interessante sottolineare che di fronte alle parole di Mosè e di Aronne, ai segni e ai prodigi, il popolo comprese che “Dio aveva visitato il Suo popolo”.
Nel Libro dell’Apocalisse al capitolo 4 viene evidenziato che le quattro creature viventi (angeli), non cessavano mai di ripetere giorno e notte: “Santo, santo, santo è il Signore, il Dio Onnipotente che era, che è, e che viene”. C’è un passato indefinito, il presente e un futuro senza fine. È interessante sottolineare che in questo contesto Dio viene esaltato proprio per l’opera della creazione: “Tu sei degno, o Signore e Dio nostro di ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose e per la tua volontà esistettero e furono create” (Apocalisse 4:13).
Dio è al di sopra della successione degli eventi
Una delle principali caratteristiche del tempo è la sequenza degli avvenimenti: passato, presente e futuro; ieri, oggi, domani. Noi misuriamo la successione dei momenti attraverso la rotazione dei corpi celesti, ci aiutiamo con orologi, con cronometri che arrivano a dividere i secondi in centesimi; ma non possiamo sfuggire alle limitazioni del tempo.
Abbiamo dunque necessità di comprendere che l’eternità è di più di un’estensione di tempo senza fine nel passato e nel futuro. Per pura convenzione noi parliamo di eternità passata e di eternità futura, ma in realtà l’eternità sostituisce il tempo. Si tratta di una modalità di esistenza che non è vincolata dalla successione temporale. Per Dio non ci sono il passato, il presente e il futuro. Egli ha creato il tempo e può operare nel suo ambito, ma Egli stesso è al di sopra di esso. Dio vive in un “eterno presente”. I nostri domani sono per Lui altrettanto reali e presenti come i nostri ieri e oggi, perché Egli li ha già sperimentati. Questo è il modo in cui Dio vede la nostra vita e di conseguenza tutta la storia umana dall'inizio alla fine dei tempi.
“Ricordate il passato, le cose antiche; perché io sono Dio, e non ce n'è alcun altro; sono Dio, e nessuno è simile a me. Io annuncio la fine sin dal principio, molto tempo prima dico le cose non ancora avvenute; io dico: Il mio piano sussisterà, e metterò a effetto tutta la mia volontà” Isaia 46:9-10.
Egli non acquisisce conoscenza da una successione di eventi come facciamo noi. Egli conosce la fine, in tutti i suoi dettagli così come l'inizio, perché Egli vive un “eterno presente”.