Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: “Maledetto chiunque è appeso al legno”).
Galati 3:13
Il mistero della croce
Nonostante che l’innocenza di Gesù fosse
stata affermata a più riprese, i capi del popolo giudeo pretesero la Sua
crocifissione, come se fosse colpevole di un delitto che meritasse la condanna
a morte.
Eppure Gesù non aveva commesso alcun
peccato. Anzi, non conosceva affatto il peccato e non aveva nessuna
inclinazione a peccare, perché era perfettamente santo. Non aveva fatto “nulla
di male” (Luca 23:41). Faceva sempre ciò che piaceva a Dio (Giovanni 8:29) eppure
è “divenuto maledizione”, perché tale era considerato chiunque fosse appeso a
una croce (Deuteronomio 21:22-23). Quali sentimenti avranno riempito il cuore
del nostro Salvatore in quei momenti, Lui che conosceva perfettamente tutto
questo! Che dolore ha patito l’unico Giusto quando, inchiodato alla croce come
un malfattore, viene dato in spettacolo al popolo e lasciato in balia degli
schernitori!
Come ha potuto Dio restare in silenzio
quando l’uomo ha raggiunto, con la crocifissione di Suo Figlio, il culmine
della sua malvagità? Avrebbe potuto distruggere l’umanità, e invece, nel Suo
amore insondabile, Dio ha fatto portare a Gesù il castigo che noi
meritavamo. Al termine di quelle ore terribili, Gesù gridò: “È compiuto!” e
rimise il Suo spirito al Padre, mentre il Suo sangue colava dal costato forato
dalla lancia del soldato romano. Fu seppellito e il terzo giorno risuscitò.
È per voi e per me che ha sopportato tutto
questo; non è forse degno di amore, di rispetto e di adorazione?