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domenica 28 novembre 2021

28 novembre - Il Salmo del pastore

Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manca… Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male…Certo, beni e bontà m’accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa del SIGNORE per lunghi giorni.

Salmo 23:1, 4, 6

 

Il Salmo del pastore

 

Il Salmo 23, che vi invitiamo a leggere, è uno dei testi più conosciuti della Bibbia. Le cure che un pastore ha per le sue pecore ci parlano delle cure che il Signore Gesù ha verso di noi.

Per tre volte la pecora guarda davanti a sé (versetti 1, 4, 6).

– La prima volta vede il luogo che sta attraversando dove non c’è nulla di buono: è un deserto arido in cui si trovano il peccato, la morte e i nemici. Malgrado questo, al credente non manca nulla perché il Pastore risponde ai suoi bisogni. Vicino a Lui vi sono erba fresca e acque calme, figura di ciò che è la Parola di Dio per chi la legge, nutrimento per l’anima e sorgente che ristora. È il Pastore che acquieta e conforta l’anima turbata.

– La seconda volta che la pecora guarda avanti vede una valle scura, quella dell’ombra della morte. Che luogo terribile per chi vi si avventura da solo! Ma il Signore, il buon Pastore, ha vinto la morte. Con Lui non avremo timore se dovessimo attraversarla. Gesù vuole essere il nostro compagno di viaggio in quella valle di sofferenza; con Lui al nostro fianco anche le ombre più cupe si dilegueranno…

Infine, quando la pecora guarda al futuro, i suoi occhi non sono più rivolti al deserto, e nemmeno alle ombre oscure della valle, ma contemplano la casa del Signore. Per noi, è una figura del cielo, del paradiso di Dio. Quante saranno ancora le difficoltà che dovremo affrontare negli ultimi giorni di questo nostro viaggio? Nessuno può dirlo, ma il credente sa che la bontà e la misericordia di Dio lo accompagneranno tutti i giorni,  finché non entrerà nella casa del Padre per sempre.