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lunedì 22 novembre 2021

22 novembre - Le parole del credente

Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni. Ma fatelo con mansuetudine e rispetto.

1 Pietro 3:15

 

Predica la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza.

2 Timoteo 4:2

 

Le parole del credente

 

Per un credente non è sempre facile parlare di Dio e della fede, ma tacere sempre sarebbe molto grave. Possiamo iniziare semplicemente dicendo che siamo dei credenti. Anche se chi ci interpella si mostra aggressivo, non evitiamo il dialogo, perché l’aggressività potrebbe essere sintomo di un malessere interiore. Quando il dialogo sarà instaurato, contiamo sul soccorso di Dio per continuarlo.

Forse ci sentiremo dire: “Ah, tu credi in Dio? Che tipo strano!” Bisognerebbe saper rispondere con quell’amore che tocca il cuore e convince l’intelligenza. Anche se dovessimo non sentirci all’altezza, non esitiamo a dire, con parole nostre, perché noi crediamo. Accettiamo di iniziare così, e un giorno, per mezzo di noi o di qualcun altro, il Signore permetterà che colui che sta cercando la Verità riceva un aiuto più consistente.

Altri potrebbero pensare che chi crede in Dio debba necessariamente essere uno che fa parte di qualche setta. La fede in Dio è un atto di coerenza e di saggezza. Il creato testimonia di Lui e della Sua potenza, la croce di Cristo testimonia del Suo amore. Sette e religioni sono opera dell’uomo e non hanno nulla a che vedere con la vera fede.

Evitiamo di parlare di Dio in maniera astratta. Anche se le nostre parole sono semplici e ci paiono incomplete, quando pronunciamo il nome di Gesù l’Evangelo è già annunciato.