Essi mi hanno reso male per bene, e odio in cambio di amore.
Salmo 109:5
Il Padre non giudica nessuno, ma ha
affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come
onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato.
Giovanni 5:22-23
“Avranno rispetto
per mio Figlio”?
Gesù, il Figlio di Dio, è venuto sulla
terra per incontrare la Sua creatura. In che modo è stato accolto? Salvo l’apprezzamento di pochi discepoli, ha
incontrato disprezzo, insidie, insulti, accuse, sputi, colpi di flagello, e
infine la croce. “Mi hanno reso odio in cambio di amore” (Salmo 109:5).
Quest’accoglienza vergognosa non è stata
solo un oltraggio al Signore Gesù, ma anche a Dio che lo aveva mandato. Ma non
poteva Dio esigere che gli uomini onorassero suo Figlio? Nella parabola di
Marco 12:6, il proprietario della vigna dice: “Avranno rispetto per mio
figlio”. Purtroppo non fu così; come il figlio della parabola, Gesù fu odiato,
respinto, condannato a morte.
Il Padre ama il Figlio, quindi il Suo
giusto giudizio sarà severo e si abbatterà su tutti quelli che lo avranno
disprezzato. Sarà proprio per mezzo di Lui che avverrà il giudizio (Giovanni
5:27). Vittima della più grande ingiustizia, che lo condannò e lo crocifisse sebbene
fosse innocente, Gesù Cristo eserciterà
la giustizia in un modo perfetto e inflessibile. “Egli è colui che è stato da Dio costituito giudice dei vivi
e dei morti” (Atti 10:42). Nessuno potrà discutere con Colui che per amore
è venuto sulla terra; tutti dovranno
riconoscere che Lui “è il Signore alla gloria di Dio Padre” (Filippesi 2:11).
Tutti dovranno inginocchiarsi davanti a Lui, il Figlio di Dio.
Ma già sin d’ora i credenti hanno la gioia e
il privilegio di rendergli l’adorazione e la riconoscenza che gli sono dovute.