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lunedì 29 novembre 2021

Consolatori molesti

“Di cose come queste ne ho udite tante! Siete tutti dei consolatori molesti!” Giobbe 5:7.

La sofferenza è un fatto universale. Nessuno può sfuggire ai suoi artigli.

In un modo o nell'altro, tutti soffriamo. Tutti siamo sulla stessa barca, anche la folla che se ne va ridendo spensieratamente soffre. Cercano di nascondere la loro sofferenza bevendo e scherzando, ma non passa.

Chi soffre?

I milioni di genitori che sono stati profondamente feriti da figli che hanno rigettato i loro consigli amorevoli e ora sono nel dolore per il cammino che i loro figli hanno intrapreso.

Le vittime di famiglie smembrate soffrono. Soffre la moglie abbandonata dal marito per un altra donna; soffre il marito che ha perso l'amore di sua moglie; soffrono i figli che hanno perso il loro senso di sicurezza.

Gli innamorati si lasciano calpestando quello che una volta era un bellissimo rapporto e ciò che rimane è solo un cuore ferito, spezzato.

E che dire di chi ha perso il lavoro? Degli scoraggiati dinanzi ai quali le porte continuano a chiudersi? Degli schiavi dei propri vizi come gli alcolizzati?

E' vero! In un modo o nell'altro ognuno cammina portandosi dietro il proprio fardello di dolore e di sofferenza.

Non esiste una cura fisica. Quando sei colpito in profondità, nessuna persona al mondo può toglierti le intime paure e le angosce più profonde. Il migliore degli amici non può comprendere interiormente la battaglia attraverso la quale stai passando o le ferite che ti sono state inflitte.

Gli amici fanno il possibile ma quando giunge la notte ti ritrovi di nuovo solo. Essi non possono comprendere pienamente cosa stai passando. Dio sì! E solo Lui può chiudere l'accesso alle ondate di depressione e fallimento che ti vengono addosso. 

C'è poi la solita vecchia frase fatta: “il tempo guarisce tutte le ferite”, ma il tempo non risolve niente. Ti dicono di resistere, di forzare un sorriso e di attendere che il tempo anestetizzi il tuo dolore. Suona bene, ma non è vero; solo Dio guarisce.

Quindi, c'è solo una soluzione: Dio deve intervenire e prendere in mano la situazione.

Solo Lui può chiudere l'accesso alle ondate di depressione e ai sensi di solitudine e fallimento che ti vengono addosso.

Ancora oggi Dio fa udire la Sua voce, ancora oggi, con forza, invita tutti ad andare a Lui.

“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo”. Matteo 11:28.

Venite, prendete, imparate. Che parole potenti! 

Esse contengono un invito ad accettare a deporre pesi e fatiche ai piedi di colui che può dare riposo.

“Aiutaci a uscire dalle difficoltà, perché vano è il soccorso dell'uomo” Salmo 108:12.