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martedì 23 novembre 2021

23 novembre - Lo sguardo del Signore Gesù

Il Signore, voltatosi, guardò Pietro; e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detta: “Oggi, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte”.

Luca 22:61

 

Lo sguardo del Signore Gesù

 

Il Signore Gesù aveva chiamato Simone, un pescatore di professione, a seguirlo, e gli aveva dato un nome nuovo: Pietro. Per tre anni, Pietro ha sperimentato l’amore e la potenza di Gesù, ed ha imparato ad amarlo. Un giorno ha dichiarato: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Matteo 16:16).

Più tardi, quando Gesù viene arrestato e condotto nel palazzo del sommo sacerdote per essere interrogato, Pietro lo segue, andandosi a sedere nel cortile di quel palazzo. È lì che, per paura, finirà col dire: “Non lo conosco” (Luca 22:57) rinnegando per tre volte il suo Maestro. Allora, come il Signore gli aveva predetto, sente il gallo cantare. In quel momento Gesù si volta e lo guarda con uno sguardo che gli penetra in fondo al cuore. Quello sguardo

– ricorda a Pietro la troppa fiducia che aveva di sé (“Quand’anche dovessi morire con te non ti rinnegherò” Matteo 26:35) e gli avvertimenti del Signore;

– gli conferma che il Signore ha udito tutte le parole pronunciate nel cortile del sommo sacerdote, le sue imprecazioni, il suo giuramento, le sue bugie;

– gli fa capire che Gesù sapeva anche che lui, malgrado il suo brutto comportamento, lo amava con sincerità;

– infine, quello sguardo del Signore gli fa comprendere che l’amore col quale Gesù l’aveva amato non era cambiato.

È lo stesso amore che, quando abbiamo fatto dei passi falsi, ci porta al pentimento; e poi ci rialza affinché possiamo ritrovare una felice comunione con Lui.