Apocalisse 5:13
A Dio solo l’adorazione
Prima
di iniziare il Suo ministero, Gesù è stato tentato da Satana che lo incitava a
rendergli onore. Ma la Sua risposta è stata categorica: “Sta scritto: Adora il
Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto” (Matteo 4:10).
Leggiamo
nell’Apocalisse che quando l’apostolo Giovanni vuole per due volte prostrarsi
ai piedi dell’angelo che gli parla, l’angelo subito glielo impedisce dicendo:
“Guardati dal farlo. Io sono un servo come te e come i tuoi fratelli… Adora Dio” (Apocalisse 19:10). Quando
gli apostoli Paolo e Barnaba hanno guarito un uomo malato fin dalla nascita, e
la folla li voleva onorare come fossero degli dèi, essi lo impedirono
energicamente (Atti 14:11-12).
Dobbiamo adorare solo Dio.
Accettare o ricercare per sé l’adorazione riservata a Dio è una terribile forma
di orgoglio che riceverà la stessa “condanna inflitta al diavolo” (1 Timoteo
3:6).
Nondimeno,
quando Gesù è vissuto sulla terra,
diversi personaggi gli hanno reso onore:
–
un lebbroso guarito che si gettò ai Suoi piedi (Luca 17:16)
–
i discepoli che lo adorarono dopo che ha calmato la tempesta (Matteo 14:33)
–
un uomo nato cieco e guarito dal Signore che riconobbe in Lui il Figlio di Dio
e lo adorò (Giovanni 9:38)
–
poi, quando Gesù risuscitato mostrò le sue ferite a Tommaso, egli esclamò:
“Signore mio e Dio mio” (Giovanni 20:28).
Come
spiegare che Gesù, uomo “umile di cuore” (Matteo 11:29), abbia accettato questi
atti d’adorazione? La risposta è una sola: Egli
era Dio, al quale l’onore, il rispetto e l’adorazione spettano di diritto.