L’uomo in generale. Pur avendo ricevuto segni sufficienti per aprirsi alle verità di Dio egli ha giustificato la sua incredulità con vani ragionamenti.
L’uomo religioso. Perché si è accontentato di conoscere la verità senza impegnarsi a viverla.
Il proposito di Cristo non fu semplicemente quello di rivelare l’amore di Dio che perdona, ma la santità di tale amore. Parlare solamente dell’amore non ci da un giusto concetto di Dio.
Come può il santo amore di Dio venire incontro ai bisogni dell’uomo?
Come possiamo fare coincidere la maestà di Dio con il problema del perdono vista la gravità del peccato, perché Dio agisce sempre in conformità con tutti i suoi attributi.
La croce è il capolavoro di Dio, lì il suo amore, la sua santità e la sua giustizia si sono incontrati trovando un pieno appagamento.
Dio è perfettamente giusto e la sua giustizia come ogni altro suo attributo non cambia ne è alterabile perché è assolutamente perfetto e ogni cambiamento sarebbe in conflitto con se stesso, è la sua natura che lo esige.
Dio deve essere se stesso e agire secondo la perfezione della sua natura o del suo nome.
“Se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.” 2 Timoteo 2:13.
“Io punirò il loro peccato con la verga e la loro colpa con percosse; ma non gli ritirerò la mia grazia e non verrò meno alla mia fedeltà.” Salmo 89:32-33.
Dio giudicherà i peccatori perché deve farlo se vuole rimanere fedele a se stesso.
E non si sente mai provocato senza ragione; solo il male lo provoca. Ira di Dio si accende in risposta al male e non per capriccio. La sua collera non è incontrollata. Il fuoco dell’ira si calma solo quando il giudizio è compiuto.
Dio deve essere se stesso ciò che è dentro di lui deve esprimersi e le esigenze della sua natura e del suo carattere devono essere soddisfatte da azioni appropriate intraprese da lui stesso.
“SIGNORE, se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, opera per amor del tuo nome; poiché le nostre infedeltà sono molte; noi abbiamo peccato contro di te.” Geremia 14:7.
Non possiamo appellarci a te sulla base di ciò che noi siamo, possiamo farlo basandoci sulla consapevolezza di chi sei tu.
“Perciò, di' alla casa d'Israele: Così parla il Signore, DIO: "Io agisco così, non a causa di voi, o casa d'Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni dove siete andati.” Ezechiele 36:22.
Quando agisce per amore del suo nome dimostra la decisione di essere fedele ad esso preoccupandosi della propria coerenza.
Dio perdonando i peccatori e riconciliandoli con se deve innanzi tutto essere coerente con se stesso.
Deve soddisfare ogni aspetto del suo essere incluso la giustizia e la santità.
“Il SIGNORE passò davanti a lui, e gridò: «Il SIGNORE! il SIGNORE! il Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in bontà e fedeltà, che conserva la sua bontà fino alla millesima
generazione, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato ma non terrà il colpevole per innocente; che punisce l'iniquità dei padri sopra i figli e sopra i figli dei figli, fino alla terza e alla quarta generazione!»” Esodo 6:6-7.
Nella Scrittura sono presenti alcune “dualità” difficilmente compatibili fra loro.
“La bontà e la verità si sono incontrate, la giustizia e la pace si sono baciate.” Salmo 85:10.
“Proclamatelo, fateli avvicinare, si consiglino pure assieme! Chi ha annunciato queste cose fin dai tempi antichi e le ha predette da lungo tempo? Non sono forse io, il SIGNORE? Fuori di me non c'è altro Dio, Dio giusto, e non c'è Salvatore fuori di me.” Isaia 45:21.
“E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.” Giovanni 1:14.
“Considera dunque la bontà e la severità di Dio: la severità verso quelli che sono caduti; ma verso di te la bontà di Dio, purché tu perseveri nella sua bontà; altrimenti, anche tu sarai reciso.” Romani 11:22.
La Pasqua costituiva l’inizio del calendario ebraico. “Questo sarà per voi il primo dei mesi dell’anno”. Esodo 12:2.
In questa festa Dio si manifesta come giudice “Mosè disse: «Così dice il SIGNORE: "Verso mezzanotte io passerò in mezzo all'Egitto e ogni primogenito nel paese d'Egitto morirà” Esodo 11:4,5.
Sia come salvatore “Mosè dunque chiamò tutti gli anziani d'Israele e disse loro: «Andate a procurarvi degli agnelli per le vostre famiglie, e immolate la Pasqua. Poi prendete un mazzetto d'issopo, intingetelo nel sangue che sarà nel catino e con quel sangue spruzzate l'architrave e i due stipiti delle porte. Nessuno di voi varchi la porta di casa sua, fino al mattino. Infatti, il SIGNORE passerà per colpire gli Egiziani; e, quando vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti, allora il SIGNORE passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nelle vostre case per colpirvi” Esodo 12: 21-23.
Dio ha conciliato quello che sembrava inconciliabile.
“Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.” Isaia 53:6.
Molti teologi hanno fatto dell’amore di Dio la loro bandiera.
L’amore di Dio non è mai isolato dalla sua ira e viceversa. Questi due attributi non sono in antitesi fra loro ma sono attribuiti costanti della natura di Dio. La sua ira coesiste con il suo amore e non ci sono conflitti fra loro.
Oggigiorno vi è un concetto errato dell’amore di Dio. Un amore privo di ira nei confronti del peccato. Un Dio tollerante.
Vi è anche una dottrina molto “in voga”, che presenta Dio con un carattere predominante, l’amore. Questa dottrina detta universalista sostiene che Dio, non potrà condannare gli uomini ma nel suo infinito amore, finirà per perdonare tutti.
Attenzione al falso concetto dell’amore di Dio, un amore compiacente, permissivo, privo di ira e tollerante ma la scrittura non presenta questo modello.
Il concetto del Dio che si adira è spesso collegato al passato quasi che fosse un attributo del Dio del Vecchio Testamento. Oggi però i tempi sono cambiati ed è cambiato anche Dio. Molti predicatori si guardano bene da far menzione della sua ira volendo presentare un messaggio appetibile.
Vorrei proporre i seguenti questi:
Possiamo misurare forse la gloria di Dio?
Sondare le sofferenze della croce?
Dare le dimensioni del suo amore?
Quanto è grande l’amore di Dio? E’ più o meno grande della sua ira?
Avvolte questo suo attributo viene tenuto in sordina quasi fosse un carattere “minoritario”.
Dio è perfetto in ogni suo aspetto.
Paolo non trova nulla di anomalo nel sovrapporre i riferimenti all’ira e all’amore di Dio.
Tutti gli attributi di Dio operano in armonia, non vi è conflitto fra la sua bontà e la sua giustizia.
“Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.” 1 Giovanni 1:9.
Dio è giusto e come tale deve punire il peccato, non può semplicemente assolvere la colpa lasciando insoddisfatta la sua giustizia.
Molte persone trovano inaccettabile che si debba pagare un prezzo eterno per le proprie colpe ma Dio non tollera il peccato.
E’ assolutamente necessario avere un concetto chiaro di Dio.
“Oracolo su Ninive; libro della visione di Naum l'Elcosita. Il SIGNORE è un Dio geloso e vendicatore; il SIGNORE è vendicatore e pieno di furore; il SIGNORE si vendica dei suoi avversari e serba rancore verso i suoi nemici. Il SIGNORE è lento all'ira ed è molto potente, ma non lascia il colpevole impunito. Il SIGNORE cammina nell'uragano e nella tempesta,e le nuvole sono la polvere dei suoi piedi. Egli sgrida il mare e lo prosciuga, dissecca tutti i fiumi. Basan langue, langue il Carmelo e appassisce il fiore del Libano. I monti tremano davanti a lui, si sciolgono i colli; alla sua presenza si solleva la terra e il mondo con tutti i suoi abitanti. Chi può resistere davanti alla sua indignazione? Chi può sopportare l'ardore della sua ira? Il suo furore si spande come fuoco e le rocce si schiantano davanti a lui. Il SIGNORE è buono; è un rifugio nel giorno dell'angoscia e conosce quelli che confidano in lui” Naum 1:1-7
L’intera profezia di Naum è una descrizione della maestà di Dio, un inno alla sua potenza che mette in relazione a tutte e tre le sfere della terra.
La potenza di Dio nei cieli, l’uragano.
La potenza di Dio sulle acque, la tempesta.
La potenza di Dio sulla terra ferma, la polvere.
Naum sa che Dio è sia un giudice potente e inflessibile e allo stesso tempo è buono e un rifugio per quelli che confidano in lui, non vi è alcuna contraddizione.