Nell'epoca in cui viviamo, le nozioni di bene e di male sono talmente confuse che siamo in pericolo di adottare pure noi il modo di fare e di pensare della società alla quale apparteniamo. Siamo ben consapevoli che pur parlando e sentendo parlare di giustizia, questa, sia ben lontana da essere presente fra gli uomini.
Sono termini come: sopraffazione, sfruttamento, oppressione ad esserci familiari. La giustizia priva di contaminazioni o favori appartiene solo a Dio e l'uomo non è capace di amministrarla nella maniera corretta. Con dei buoni avvocati o con la presenza di qualche testimone compiacente la si può eludere facilmente ma questo non potrà essere fatto se colui che siede come giudice è in grado di leggere nei cuori.
Solo quando il Signore regnerà sulla terra durante il millennio si potrà parlare di giustizia
“O DIO, da' i tuoi giudizi al re e la tua giustizia al figlio del re, ed egli giudicherà il tuo popolo con giustizia e i tuoi afflitti con rettitudine” Salmo 72:1-2.
Questo salmo riguarda al periodo di gloria e del regno del Signore Gesù nel quale si placherà ogni gemito e ogni ingiustizia. Immoralità, corruzione e tirannia saranno cessate. I processi saranno condotti con rigida imparzialità e i poveri non partiranno più svantaggiati.
“Egli farà giustizia agli afflitti del popolo, salverà i figli del bisognoso e schiaccerà l'oppressore” (ver.4). Nel corso dei secoli i poveri e i bisognosi sono sempre stati sfruttati, sottopagati, vessati, schiavizzati e pure uccisi. Nel millennio il Re stesso sarà il loro avvocato. Egli li emanciperà una volta per tutte e punirà quanti vorranno approfittarsi di loro.
“Poiché egli libererà il bisognoso che grida, e il misero che non ha chi lo aiuti. Egli avrà compassione del debole e del bisognoso e salverà la vita dei bisognosi. Egli riscatterà la loro vita dall'oppressione e dalla violenza, e il loro sangue sarà prezioso davanti a lui” ver. 12-14.
Qui vediamo l'immensa compassione del Re per il bisognoso. Il misero, l'oppresso e il derelitto avranno in lui un potente liberatore. La povertà sparirà e l'ingiustizia sociale sarà solo un ricordo del passato. I deboli e i bisognosi avranno udienza immediata presso il sovrano, nonché la certezza di ricevere un'attenta considerazione e un provvedimento immediato. Egli li svincolerà dal trattamento crudele o ingiusto al quale sono soggetti e dimostrerà al mondo quanto sia preziosa la loro vita.