Essendo in agonia, egli (Gesù) pregava ancor più intensamente; e il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano in terra.
Luca
22:44
Il
travaglio del Signore Gesù
Qualche
ora prima di essere crocifisso, il Signore è nel giardino di Getsemani. Egli sa
perfettamente come andranno le cose; un profondo travaglio lo opprime. Egli è
là, assolutamente solo, in ginocchio, e prega il Padre Suo. A qualche metro di
distanza, i discepoli dormono, estranei alla sofferenza del loro Maestro. La
Sua angoscia è così profonda che il Suo sudore diventa “come grosse gocce di
sangue” (Luca 22:44).
Egli
aveva davanti a Sé le sofferenze che avrebbe dovuto sopportare: non solo
sofferenze fisiche, ma quelle del giudizio di Dio contro il peccato. Così
diceva: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia
volontà, ma la tua sia fatta” (Luca 22:42). Sulla croce, sarebbe stato colpito,
Lui innocente e giusto, al nostro posto.
Gesù
amava gli uomini e voleva fare la volontà del Padre. Chi potrà mai capire il
Suo combattimento interiore? Ma che trionfo! Il Suo amore ha permesso a Dio di portare a compimento i Suoi piani di salvezza per l’umanità.
Adesso, chi crede in Lui riceve il perdono dei peccati. Che motivo di
riconoscenza e di adorazione!