Quali sono le cose popolano il nostro mondo? Quali le cose che occupano maggiormente i nostri pensieri? Il divertimento, il denaro, la carriera o le persone che ci vogliono bene?
Vedetela così. Quando sarete in difficoltà, malati o avanti negli anni, chi cercherete? Quando la malattia o un incidente taglierà la vostra strada da chi cercherete conforto? Quando la morte sosterà ai piedi del vostro letto a chi vi rivolgerete?
Abbraccerai la tua laurea nella bella cornice di legno? Chiederai di essere portato in garage per poter sedere sulla tua auto nuova? Troverai conforto nel leggere il tuo nuovo invito ad una festa? O nel visionare il tuo estratto conto?
Ovviamente no. In quel momento ti importerà soltanto delle persone intorno a te quelle che ti vogliono bene e le vorrai vicine. Se non le avrai allontanate, se non le avrai perse.
Potrai consolarti sfogliando i “cartoncini” delle feste alle quali hai partecipato?
Forse sarebbe bene fare un inventario della vita che stiamo vivendo per vedere se non stiamo trascurando le persone importati per correre dietro a ciò che non lo è.
E non abbiamo ancora menzionato ciò che la Bibbia dice. Essa riconosce che il peccato ha il suo “breve piacere” (Ebrei 11:25), ma molti di questi “brevi piaceri” portano con se un pesante prezzo da pagare. Distruggono i rapporti fra coniugi, coi i figli, fra fratelli e sorelle e ancor più con Dio.
Per quanto riguarda poi il “non dovere rendere conto” a nessuno” leggiamo: “Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi; ma sappi che, per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio!” Eccles. 12:1.
