(Gesù disse:) “Vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga”.
Giovanni
15:16
“Il vostro
frutto rimanga”
Il Signore Gesù ha espresso
questo Suo desiderio in una conversazione coi discepoli; e poco dopo ha fatto
loro una meravigliosa promessa: dopo la Sua morte e la Sua risurrezione,
avrebbe mandato lo Spirito Santo il quale, oltre a consolarli, li avrebbe ammaestrati,
guidati, fortificati. Questo vale anche per noi, oggi.
Queste parole del Signore ci
fanno riflettere, individualmente e collettivamente. Anche noi siamo di quelli
che l’apostolo Paolo chiamava “i nostri”, a proposito dei quali scriveva:
“Imparino anche i nostri a dedicarsi a buone opere… affinché non stiano senza portar frutto” (Tito
3:14).
È certamente vero che il
“frutto” in tutti i suoi aspetti (amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza,
bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo) non proviene da noi; è lo Spirito
Santo, che abita in tutti i veri credenti, a produrlo (Galati 5:22). Ma è
altrettanto vero che nessun frutto si vedrà nella nostra vita se la nostra
volontà non è in gioco, se non decidiamo di metterci a disposizione del Signore e se non permettiamo al Suo Spirito di agire; e questa decisione non va
presa una volta per tutte, ma dev’essere rinnovata, giorno dopo giorno. Il
Signore si aspetta da noi un impegno perseverante per portare molto frutto.
Siamo quindi esortati, in vista
del “giorno di Cristo” nel quale “l’opera di ognuno sarà messa in luce” (1
Corinzi 3:13), ad essere ricolmi di
frutti di giustizia, quella “la giustizia che viene da Dio, basata sulla
fede” (Filippesi 3:9) e che opera nel nostro cuore e nella nostra vita. Tutti
siamo messi di fronte a situazioni nelle quali il Signore ci chiede di essere
giusti. Già nei tempi antichi gli uomini di Dio sapevano che “praticare la
giustizia e l’equità è cosa che il SIGNORE preferisce ai sacrifici” (Proverbi 21:3).