“Hai fatto perire l’empio, hai cancellato il loro nome per sempre” Salmo 9:5.
L’uomo, fin dall’inizio della sua storia, ha voluto “farsi un nome”. Con la sua iniziale disubbidienza a Dio, la sua relazione con Lui è stata interrotta. Da allora, Dio è diventato un giudice, e l’uomo cercò di cancellare la sua figura facendo della terra uno scenario di divertimenti e di svaghi. Privato della gloria di Dio e spinto dall’orgoglio, l’uomo volle costruire una città e una torre la cui sommità raggiungesse il cielo. Ciò che ricerca è la sua gloria personale: “Acquistiamoci fama!” Genesi 11:4.
L’uomo manifesta così di avere in sé la radice del male. Spinto dall’orgoglio, destato in lui dal suggerimento di Satana (“sarete come Dio” - Genesi 3:5), cerca in tutti i modi di innalzarsi. Al centro dei suoi pensieri, del mondo e del suo sistema ci sarà il suo nome.
La presunzione ci acceca, ci spinge a disprezzare la Parola di Dio e la Persona di Cristo che essa ci propone per la nostra salvezza. La fede invece si fonda sempre sulla Parola divina. Com’è prezioso per il credente il nome di Gesù, “il nome che è al di sopra di ogni nome”! Egli s’inchina con rispetto davanti a quel nome e adora colui che lo porta. Presto, nel nome di Gesù si piegherà ogni ginocchio, e ogni lingua confesserà che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre (Filippesi 2:9-11).