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sabato 23 settembre 2023

Babele – Babilonia (1/3)

Il nome Babele (o Babilonia nella sua forma greca) lo si incontra dall’inizio alla fine delle Scritture. La prima menzione è in Genesi 10:10, a proposito di Nimrod, un discendente di Cam: “Il principio del suo regno fu Babele”. In Apocalisse, Babilonia è la potenza di malvagità degli ultimi tempi (18:21). Per capire il significato di Babele e la sua influenza nefasta sul popolo di Dio, occorre considerarne la sua storia e il suo carattere.

BABELE NELL’ANTICO TESTAMENTO

Il fondatore di Babilonia fu dunque Nimrod (Genesi 10:8-10), “che cominciò a essere potente sulla terra”. Venne definito “potente cacciatore davanti al Signore”. La torre di Babele (Genesi 11) è un simbolo della glorificazione e della deificazione dell’uomo, del suo desiderio di raggiungere il cielo con le proprie forze, di acquistarsi fama senza tener conto di Dio (Genesi 11:4; Isaia 14:13; Geremia 51:53).

A Babele incomincia la ribellione. Nimrod, senza essere stabilito da Dio, dà inizio ad un impero universale, una “confederazione” delle moltitudini con lo scopo di farsi un nome, quando Dio solo ha il diritto di farsi un nome nel mondo (il nome di Gesù è “al di sopra di ogni nome”).

Da quel momento vi furono due nuovi elementi nel mondo.

Si formarono delle nazioni, mentre prima non c’erano che famiglie, e un individuo, un conquistatore, che si impadronisce dell’autorità.

Si diffuse l’idolatria, adorazione diretta o indiretta di Satana, in aperta ribellione contro Dio.

Babilonia è così diventata il simbolo dell’idolatria (Isaia 21:9 accenna a “tutte le immagini scolpite dei suoi dei” e Geremia 50:38 la definisce “un paese di immagini scolpite”) e del commercio delle cose preziose di questo mondo, che seducono il cuore dell’uomo (Giosuè 7:21; Apocalisse 18:11-14). Il significato del nome Babele, come è indicato in Genesi 11:9, è “confusione” “perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là li disperse sulla faccia di tutta la terra”.

Dal punto di vista storico, l’Impero Babilonese spiegò la sua potenza dopo il declino dell’Assiria, ossia negli anni da 626 a 539 a. C. Fu durante questo periodo che ebbero luogo gli attacchi decisivi di Babilonia contro il regno di Giuda (605, 597 e 586) le cui conseguenze furono l’assoggettamento dei Giudei e la loro deportazione, che durò settant’anni. (Gli abitanti del regno d’Israele, le dieci tribù, erano già stati deportati dagli Assiri nell’anno 721). Così, il popolo di Dio disubbidiente e ostinato, cadde sotto l’influenza e il dominio di questa potenza idolatra.

Nell’anno 539 a. Cristo, Babilonia fu conquistata dai Medi e dai Persiani (Geremia 13:17; Daniele 5:31), e nell’anno 537 un residuo giudeo poté ritornare a Gerusalemme (Esdra 1). Dopo la sua annessione all’Impero Persiano, la città di Babilonia perse progressivamente d’importanza. Tuttavia fu popolata fino all’anno 1000 dopo Cristo, in particolare dai Giudei (cif. 1 Pietro 5:13), prima di essere interamente abbandonata e di cadere in rovina.