BABILONIA NEL NUOVO TESTAMENTO
Tutti questi imperi hanno avuto il loro periodo di gloria e poi sono scomparsi. L’Impero Romano d’Occidente (l’ultimo), che ha conosciuto il punto culminante della propria potenza al tempo della nascita di Cristo (cfr. Luca 2:1), è crollato nel 476 dopo Cristo. Ma, in tempi futuri, si ricomporrà per un breve periodo (Daniele 7:25; Apocalisse 13:5), prima di essere annientato dal Signore Gesù con la sua apparizione. “La bestia che hai vista era, e non è; essa deve salire dall’abisso e andare in perdizione” (Apocalisse 17:8; cfr. 19:19-20). Questa bestia, che sale al contempo dal mare e dall’abisso, ha dieci corna, come la quarta bestia di Daniele (Apocalisse 13:1). E’ simile a un leopardo (la Grecia), i suoi piedi sono come quelli di un orso (la Persia), e la sua bocca è come quella di un leone (Babilonia) (13:2). Così l’Impero Romano, risorto, riunirà in sé tutti i caratteri degli imperi anteriori, dunque anche i caratteri della Babilonia storica. Notiamo che l’inversione dell’ordine cronologico degli imperi, nel cap. 13 di Apocalisse, si spiega con il fatto che Giovanni li vede retrospettivamente.
Dopo il rapimento dei credenti nel cielo, un’altra Babilonia avrà ancora una volta un ruolo terribile su questa terra. Sotto la guida di Roma, la potenza religiosa e commerciale della cristianità senza vita e senza Cristo diventerà Babilonia, “la grande prostituta” seduta su molte acque, la cui influenza si estende quasi su tutto il mondo (Apocalisse 17:15-18). Sarà anche caratterizzata, come lo fu Babilonia nell’Antico Testamento, dal miscuglio della religione con le cose del mondo, nella “confusione” più totale. Essa riceverà potenza dalla bestia dalle sette teste e dalle dieci corna – il capo del rinato Impero Romano risuscitato – sul quale sta seduta (Apocalisse 17:1-3).
Il parallelismo tra la Babilonia antica e quella futura non si trova né nella posizione geografica né nella potenza militare, ma piuttosto nella depravazione morale dei suoi sistemi, entrambi grandi antagonisti di Dio e dei suoi.
Mentre in passato la Babilonia dell’Antico Testamento venne travolta e rovesciata dai Medi e dai Persiani (Isaia 13:17; Geremia 51:11; cfr. Daniele 2:39; 5:28), quella del Nuovo Testamento sarà annientata dai dieci re dell’impero romano che “odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la consumeranno con il fuoco”, un giudizio che viene da Dio (Apocalisse 17:16, 17; 18:8).
Se la profezia dell’Antico Testamento relativa alla caduta di Babilonia (Isaia 13:14; 46-47; Geremia 50:51) si è dunque già parzialmente realizzata con la sua conquista da parte dei Medi e dei Persiani, essa raggiungerà il suo completo compimento solo nel giudizio della Babilonia futura, che avverrà, evidentemente, prima che il Signore venga a regnare.