Nel passato tu hai creato la terra e i cieli sono opera delle tue mani; essi periranno, ma tu rimani... si consumeranno come un vestito... e saranno cambiati. Ma tu sei sempre lo stesso.
Salmo
102:25-27
Dio... ha fissato un
giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia.
Atti
17:30-31
L’ambiente
sinistrato
Qualche anno fa un
ambientalista denunciava l’utilizzo sconsiderato delle risorse naturali. “Il
problema – scriveva – non è il ritorno alle condizioni
del passato, ma riuscire a conservare almeno quello che c’è ora. Non possiamo
tornare al giardino di Eden; possiamo
soltanto rimuginare sui nostri errori. Il paradiso
è perduto: l’ultimo giudizio è
vicino”.
Quell’esperto faceva
allusione alla Bibbia. Non sappiamo se fosse credente, comunque è proprio alla
Bibbia che dobbiamo riferirci per trovare risposta ai nostri interrogativi,
perché il suo autore è anche il Creatore dell’universo.
– Il giardino di Eden, il paradiso, è il luogo in cui Dio ha posto
l’uomo dopo la Creazione, un luogo perfettamente adatto ai suoi bisogni e alla
sua felicità.
– Il primo peccato, mangiare il frutto proibito, è
in quel giardino che è stato commesso. Quella prima disubbidienza ha disonorato
Dio e ha avuto conseguenze irrimediabili per l’uomo e l’intero pianeta. Il
peccato è l’inquinamento che deteriora il mondo morale e porta con sé tutte le
altre contaminazioni. In tutti i campi l’ordine stabilito da Dio è sconvolto.
L’uomo responsabile ha fallito.
– Quell’esperto non
lasciava molte speranze; effettivamente la Bibbia afferma che la terra sparirà
per effetto del giudizio di Dio. Ma
essa ci dà un messaggio di speranza: malgrado il male, malgrado l’inquinamento,
possiamo conoscere Dio, possiamo avere il Suo perdono e la Sua pace. È da qui
che dobbiamo cominciare.