Egli (Gesù) gli disse: “Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in
paradiso”.
Luca 23:43
Un uomo in Cristo… fu rapito in
paradiso, e udì parole ineffabili che non è lecito all’uomo di pronunziare.
2 Corinzi 12:2, 4
Il paradiso
Su un opuscolo di promozione turistica, sotto la foto di una magnifica
spiaggia, una frase pubblicitaria mi colpisce: “Il nostro concorrente?... Il
paradiso!”.
La parola “paradiso” è spesso usata per evocare un luogo della terra
di incantevole bellezza. Ma per i cristiani il paradiso è un luogo di pace e di
gioia nel cielo, dove i credenti gusteranno la presenza del Signore Gesù dopo
la loro morte.
Uno dei due malfattori crocifissi con Gesù si è rivolto a lui dicendo:
“Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!” (Luca 23:42). Quell’uomo
pentito ha ricevuto subito la risposta: “Io ti dico in verità, oggi tu sarai
con me in paradiso”. Gesù sulla croce
dava la propria vita per aprire la porta del paradiso a tutti coloro che lo
avrebbero riconosciuto come loro Salvatore.
È nel paradiso che l’apostolo Paolo fu rapito un giorno, non sa se col
corpo o senza il corpo, e là udì delle parole “ineffabili”, impossibili all’uomo
da esprimere. Egli scrisse ai Filippesi: “Ho il desiderio di partire e di
essere con Cristo, perché è molto meglio” (Filippesi 1:23). Che consolazione,
per noi credenti, sapere che coloro che si sono “addormentati” in Gesù, cioè
che sono morti con la fede in Lui, gustano già fin d’ora la gioia e il riposo
nella presenza del Signore!
Andiamo a Lui per trovare una
perfetta redenzione, cioè la liberazione dalla schiavitù che ci lega al
peccato e alla morte, e la promessa dell’eternità
in paradiso alla Sua presenza.