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martedì 4 novembre 2025

04 novembre - La via verso la libertà

“Non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: Voi diverrete liberi?” Gesù rispose loro: “In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato… Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi.

Giovanni 8:33-36

 

La via verso la libertà

 

Chi è stato in carcere sa cosa significa essere “prigioniero”. Ma non tutti sanno che ognuno di noi è, per natura, come un prigioniero, tenuto “in carcere” dal potere del peccato. Nessuno può sfuggire al peccato e nessuno può dire di non aver mai trasgredito la legge di Dio. È ciò che Gesù spiegava ai Giudei i quali, ritenendosi persone libere, credevano di non avere nessun bisogno di essere liberati (Giovanni 8). Noi tutti siamo per natura servi del peccato, siamo suoi prigionieri.

Fortunatamente, però, questa drammatica situazione può non essere definitiva. Se la Bibbia afferma che siamo tutti prigionieri delle nostre concupiscenze e delle nostre passioni, essa ci presenta anche il Liberatore, Gesù Cristo che Dio ha “mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri… per rimettere in libertà gli oppressi” (Luca 4:18). Nel mondo sono tantissimi quelli che possono testimoniare di aver ottenuto questa liberazione, in modo particolare chi era schiavo della droga, dell’alcool, dell’occultismo, di passioni malsane, e tutti hanno trovato, credendo e meditando la Bibbia, la vera libertà.

Chi crede al Signore Gesù è liberato prima di tutto dalla condanna del peccato, perché il suo Salvatore questa condanna l’ha presa su di Sé. Ed è liberato anche dalle imposizioni di una Legge che Dio aveva dato, ma che è umanamente impossibile da osservare, perché questa Legge l’ha adempiuta il suo Salvatore per lui. Il credente, salvato per grazia, ubbidisce a Dio per riconoscenza e per amore, e si astiene da ogni forma di peccato per non disonorare Lui. La nuova vita, ricevuta quando ha creduto, gode della presenza e dalla potenza dello Spirito Santo che gli dà l’energia di vincere il male e orienta le sue aspirazioni verso le cose del cielo. Il credente è dunque veramente libero! Finché è sulla terra, può ancora, purtroppo, cadere in qualche peccato se non veglia come dovrebbe, ma ha la libertà di accostarsi a Dio in preghiera e chiedergli perdono, sapendo che il sangue di Gesù Cristo lo purifica anche da quel peccato (1 Giovanni 1:8-9).