La parola di Dio è vivente.
Ebrei
4:12
(Gesù disse:) “Le parole che vi ho dette
sono spirito e vita”.
Giovanni
6:63
Nei resti dell’incendio
Un anziano
contadino della Corea del Sud aveva acquistato una copia dei Vangeli di Matteo
e di Marco e li aveva letti con interesse. Un giorno, mentre era nei campi, la
sua casa venne completamente distrutta da un incendio. Al suo ritorno, dovette
constatare che nulla si era salvato, salvo i due Vangeli, che un membro della
famiglia aveva strappato dalle fiamme, senza nemmeno sapere perché. Questo
fatto colpì il contadino al punto che li rilesse con maggiore interesse ed
iniziò a parlarne agli abitanti della zona. All’inizio lo deridevano e lo
maltrattavano perché leggeva dei libri cristiani, ma con il tempo finirono per
lasciarlo in pace, e poi, a poco a poco, si riavvicinarono e gli furono di
nuovo amici.
In quel
villaggio, grazie alla lettura di quei due Vangeli, più di ottanta persone si
convertirono a Cristo. Fu così che la Parola di Dio, con il solo contributo
dello Spirito Santo, portò alla salvezza quel Coreano e molti suoi
concittadini, senza aver mai incontrato un predicatore del Vangelo!
Questo episodio
conferma un fatto già verificato tante volte: la Bibbia contiene in se stessa una potenza divina. Bisogna
leggerla con rispetto e sottomissione, mettendo da parte le proprie idee ed
essendo pronti a fare ciò che ci chiede; solo così potremo comprenderla e
trarne tutte le benedizioni che contiene.
“Così è della
mia parola… essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio”
(Isaia 55:11).