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sabato 28 novembre 2020

Proteggersi

Proteggersi: è la parola chiave del nostro tempo. Se ne fanno senza restrizioni degli slogan pubblicitari. Assicuratori e industriali specialisti della protezione in tutti i campi si fregano le mani compiaciuti. La paura, infatti, ci bracca ininterrottamente.

Già i primi uomini accendevano dei fuochi per allontanare gli animali selvatici. Poi l'uomo ha iniziato ben presto a proteggersi dai suoi simili, perché si è reso conto che anche da quella parte il pericolo era sempre in agguato! Si è messo allora a fabbricare delle armi, delle armature, ha costruito fortificazioni, ha addestrato eserciti. Più tardi, quando l'industrializzazione si è sviluppata, consapevole che l'unione fa la forza, si è organizzato per proteggersi sindacalmente dalla miseria sociale.

Oggi l'uomo vuole proteggersi da tutto. In primo luogo da se stesso. Protegge i diritti di autore, le automobili, gli investimenti bancari, i dati informatici, ed infine protegge pure i sistemi di protezione. Ma i secoli gli hanno insegnato che, infondo, il predatore più grande, il più terribile è lui.  E' così distruttivo che adesso si trova costretto a proteggere gli molte specie di animali, che a causa sua sono in via di estinzione, il clima che ha contaminato, le foreste che stanno svanendo e con loro il riciclo dell'ossigeno e perfino i mari che sono sempre più inquinati.

Così ha sempre più paura di quello che lui stesso può produrre. Sa che il nemico da combattere può provenire dall'infinitamente piccolo, da un virus che può seminare terrore nel mondo intero o dall'incredibile quantità di armamenti che ogni nazione continua ad ammassare e migliorare nel tentativo di renderle sempre di più letali. Certo la paura dell'uomo è ben giustificata e anche la sua ricerca di sistemi di protezione. La causa di tutto questo è da ricercarsi nelle azioni dell'uomo, è lui il predatore più pericoloso, è lui il distruttore per eccellenza. Già questo sarebbe un ben triste quadro ma l'uomo è andato ben oltre. Egli si è reso nemico di Dio. L'unico che poteva aiutarlo. L'unico che può e che vuole intervenire nella sua vita. Non è tornato a Lui. Non lo ha cercato.

“Dio guarda dal cielo i figli degli uomini per vedere se c'è una persona intelligente che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno” Salmi 53:2-3.

Non solo non lo ha cercato ma ha rinnegato i suoi valori. Lo ha offeso con le sue azioni, con i suoi pensieri, ha rifiutato i suoi inviti a tornare a Lui. Eppure ha una assoluta necessita di “protezione”. Solo Dio può intervenire agendo direttamente sulla “fonte” del problema: il cuore dell'uomo, che è insanabilmente malvagio. Non ha bisogno di qualche ritocco qua e là ha bisogno di un cambiamento totale. Deve accettare il rinnovamento e la sicurezza che offre l'opera della croce.

“Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza?” Ebrei 2:3.