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martedì 10 novembre 2020

Abiti diversi

“Nel frattempo la gente si era riunita a migliaia, così da calpestarsi gli uni gli altri. Allora Gesù cominciò a dire prima di tutto ai suoi discepoli: Guardatevi dal lievito dei farisei, che è ipocrisia” Luca 12:1.

Sorprendente! Mentre migliaia di persone si spingono per udire dalla sua bocca una buona parola, il Signore, “prima di tutto”, mette i suoi discepoli in guardia contro l'ipocrisia. Strano vero? Eppure il Signore non si sbaglia. L'ipocrisia toglie credibilità al messaggio.

Per essere credibili il nostro modo di camminare, il nostro comportamento, deve corrispondere con la serietà e la purezza del messaggio che stiamo trasmettendo.

Abbiamo veramente un atteggiamento “trasparente” dinanzi a Dio?

Siamo cristiani, osservanti e praticanti. La domenica andiamo in chiesa vestiti con i nostri abiti più belli. Al ritorno, prima di sederci a tavola, bisogna “cambiarsi”. Durante la settimana, indossiamo, come di consuetudine, “l'abito di tutti i giorni”.

Quanti giorni, nel corso della settimana, indossiamo “l'abito della domenica”, cioè : per quanti giorni viviamo con l'atteggiamento del credente che vuole onorare il suo Dio?

Durante la settimana, tiriamo forse una riga su tutto ciò che ci ha occupato la domenica: più nessuna lode al Signore, più nessuna preghiera, né lettura della Bibbia, né cantici? Abbiamo solo “la forma della pietà” (2 Tim. 3:5)? Questo comportamento finirà per ingannare solo noi stessi. Ci cullerà forse nell'illusione di meritare una nota di buona condotta ma non pensiamo minimamente che questo potrà trovare l'approvazione del Signore.

In questa ottica, indossiamo tutti i giorni “l'abito della domenica”, senza ipocrisie ma con sincerità di cuore.