“Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce” 1 Pietro 2:24.
Quante cose si sono fatte della croce!
Come ornamento appesa a una catenina sta producendo molti guadagni alle gioiellerie. I bulli se la fanno tatuare sul braccio e altri la usano come talismano o portafortuna; proprio come chi usa un ferro di cavallo o un segno dello zodiaco.
Altri sembrano vedere nella croce una specie di arma segreta o di scongiuro per difendersi dalle influenze maligne. I calciatori sudamericani si fanno il segno della croce prima della partita, dopo aver segnato un gol o, dopo una sostituzione, come se questo rituale influisse sulla loro vittoria o sconfitta.
La maggior parte delle persone, però, vede nella croce un simbolo di pietà religiosa e la associa al battesimo, alle nozze, al funerale, alla chiesa, alla cappella o al cimitero.
C’è gente alla quale ribolle il sangue nelle vene quando si evoca la croce. La disprezzano e si arrabbiano perché hanno compreso che altro non è se non una specie di forca o un altro simile strumento di esecuzione capitale. Non concepiscono come si possa essere così stolti da scegliere come simbolo della fede cristiana proprio un segno di morte.
La scelta di una croce da parte dei cristiani come simbolo della loro fede, è sorprendente se ricordiamo l'orrore col quale la crocifissione era considerata nel mondo antico. Possiamo capire perché “il messaggio della croce” di Paolo era per molti dei suoi ascoltatori “scandalo”, persino “pazzia” (1 Cor. 1:18,23). Eppure esso fu scelto dai cristiani come elemento centrale della loro comprensione di Cristo. Non la nascita, né la sua gioventù, non l'insegnamento né il servizio, non i suoi molti miracoli né il regno, ma la sua morte, la sua crocifissione.
Paolo non esitò a definire l'evangelo che predicava “il messaggio della croce”, il suo ministerio la predicazione “del Cristo crocifisso”. Il Signore l'accettò e dovette abbassarsi fino ad essa “disprezzando l'infamia” (Ebrei 12:2).
Egli morì per noi. Oltre che necessaria e volontaria, la sua morte era altruistica e beneficiaria. Egli l'affrontò nel nostro interesse, non nel suo, certo di assicurarci così un beneficio che non poteva esserci garantito altrimenti. Ma tutto questo sembra essere svanito. L'uomo ha svuotato la croce di tutti i suoi valori e ne ha fatto un oggetto da bigiotteria, un talismano, ma la croce è il centro del cristianesimo è la risposta di Dio ai bisogni dell'uomo, l'accettazione dell'opera compiuta su di essa è e rimane l'unica via di salvezza per ogni uomo.