Guardate gli uccelli del cielo.
Matteo 6:26
Osservando qualcosa della creazione
Recentemente
ho letto su una rivista alcune notizie sulle abitudini delle oche. Mentre
leggevo, ho pensato a come potevo applicare queste informazioni alla mia vita
cristiana.
Quando
viaggiano in formazione, le oche volano a una velocità superiore del 70%
rispetto a quando viaggiano da sole. L’apostolo Paolo esortava i credenti di
Tessalonica a “ritirarsi” da ogni fratello che si comportava disordinatamente
(2 Tessalonicesi 3:6), e il termine disordine, in questo versetto, si riferisce
ai soldati che marciano fuori dai ranghi. La nostra formazione di credenti può
andare a rilento o addirittura smettere di avanzare quando qualcuno esce dai
ranghi. Abbiamo dimenticato come si vola in formazione? O qualcuno di noi è
rimasto così deluso da altri cristiani da ritenere che sia meglio vivere
isolati, senza la compagnia dei fratelli e delle sorelle in fede? Ricordiamoci
delle oche!
Le oche
condividono la guida. Quando quella che è in testa si sente stanca, passa in
coda e un’altra prende il suo posto. Questo mi fa pensare alle parole del
Signore in Matteo 23:8: “Ma voi non vi fate chiamare Rabbì; perché uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli”. A Dio non piacciono i capi ambiziosi.
Le oche
aiutano quelle che restano indietro. Quando una di loro è malata o debole, e
scivola fuori dal gruppo, un’altra le si avvicina per aiutarla e proteggerla.
E’ quello che Paolo scriveva in Galati 6:1-2: “Se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con
spirito di mansuetudine. Bada bene a te stesso, che anche tu non sia
tentato. Portate i pesi gli uni degli
altri e adempirete così la legge di Cristo”.
Ricordiamoci
delle oche!
G. W. Steidl