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venerdì 12 febbraio 2021

L'inizio di un grande speranza

“Questi comprò un lenzuolo e, tratto Gesù giù dalla croce, lo avvolse nel panno, lo pose in una tomba scavata nella roccia; poi rotolò una pietra contro l'apertura del sepolcro.” 

Marco 15:46


Rechiamoci al sepolcro, poiché Gesù giace nel sepolcro.

Immobile. Freddo. Rigido. Il suo corpo è senza vita come la lastra di pietra sulla quale è adagiato, nessuna sensazione percorre i suoi arti. Non c'è aria nei polmoni. Il sangue non scorre più nelle sue vene.

C'è un morto in quel sepolcro.

I carnefici se ne sono assicurati. Alla notizia che Gesù era morto, Pilato chiese ai soldati se ne avessero la certezza. 

L'avevano.

La stoccata di una lancia aveva dissipato ogni dubbio.

I soldati romani sapevano fare il loro lavoro. E il lavoro era stato ultimato.

Eppure aveva detto ai suoi “Tornerò” lo aveva promesso.

“Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” Giovanni 14:3. 

E per dimostrare che diceva sul serio la pietra era rotolata e il suo corpo non c'era più, erano rimaste solo le fasce.  La morte non aveva potuto trattenerlo.

Sappiamo che anche noi moriremo. Sappiamo che anche noi finiremo nella tomba. I nostri polmoni come i Suoi si svuoteranno. Le nostre mani come le Sue, diventeranno rigide. Ma la risurrezione del Suo corpo fa nascere una grande fiducia.

“Perché se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua” Romani 6:5.

La risurrezione di Gesù è dimostrazione e anticipazione della nostra.

Pensavo ai credenti di Tessalonica ai quali l'apostolo Paolo scriveva: “Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati.” 1 Tessalonicesi 4:13-14.

Questi credenti avevano sicuramente seppellito delle persone (in Cristo) a loro care e l'apostolo non voleva che fossero turbati riguardo a loro. Così anche noi abbiamo sicuramente presenziato a funerali di persone che amavamo, che ci erano care. E come Dio parlò ai credenti di Tessalonica così parla ancora a noi. 

“Non siate tristi come coloro che non hanno speranza”.