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venerdì 24 febbraio 2023

24 febbraio - Cosa si aspetta il Salvatore dai Suoi?

Egli (Gesù) morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per sé stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro.

2 Corinzi 5:15

 

Cosa si aspetta il Salvatore dai Suoi?

 

Per prima cosa il Salvatore si aspetta di essere amato, e vuole che i Suoi amino anche gli altri, sia i credenti sia tutti gli uomini. Il Signore ha parlato di due comandamenti che definisce maggiori: «Il primo è: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua, con tutta la forza tua”. Il secondo è questo: “Ama il tuo prossimo come te stesso”» (Marco 12:29-31). Inoltre, ha dato ai Suoi un comandamento che definisce nuovo: “Che vi amiate gli uni gli altri” (Giovanni 13:34).

Il Salvatore chiede anche di essere servito; ne ha tutti i diritti. Ma costringe forse i Suoi figli a servirlo imponendo loro un nuovo decalogo? No di certo. Scrivendo ai “fratelli carissimi” (quindi a dei salvati) l’apostolo Giacomo parla di una legge che definisce perfetta, la “legge della libertà”, e raccomanda di guardare attentamente in essa, e in essa perseverare (Giacomo 1:25). L’uomo salvato trova questa “legge” nella Sacra Scrittura, la Parola di Dio, che è perfetta ed è la verità, perché porta i caratteri di Colui che l’ha emanata. In questa Parola il credente trova la volontà del suo Salvatore, e ha tutte le istruzioni per servirlo in modo da onorarlo ed essere utile al prossimo.

Con quali motivazioni il Signore chiede di essere servito? Ecco cosa scriveva l’apostolo Paolo ai credenti di Corinto: “Quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù” (2 Corinzi 4:5). Da questo versetto impariamo pure che servire il Signore non significa rimanere immobili nella Sua contemplazione o diventare un asceta, ma adoperarsi in favore degli altri avendo come motivazione la riconoscenza e l’amore per il Signore.