“Diceva: “Abbà, Padre! ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Però, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi” (Marco 14:36)
Il Signore Gesù era venuto su questa terra per compiere un’opera che era la volontà ed il desiderio di Dio Suo Padre. Profeticamente, il Salmo 40 dice di Lui “… ecco Io vengo! Sta scritto di me nel rotolo del libro. Dio mio, desidero fare la Tua volontà, la tua legge è dentro il mio cuore” (Salmo 40:7/8 – Ebrei 10:7).
L’espressione “il rotolo del libro” descrive simbolicamente quello che Dio si era proposto, nel Figlio, prima della fondazione del mondo. Tutto quello che Dio voleva operare poteva avere la sua origine ed il suo scopo soltanto nel Suo Figlio. Questo inizia dalla creazione e si estende, a partire dalle Sue creature colpevoli e perdute, fino allo scopo del disegno finale di Dio in benedizione per il cielo e la terra.
La lettura degli Evangeli mostra fino a qual punto la volontà del Signore Gesù era in perfetta armonia con quella del Padre. È un soggetto degno della nostra adorazione. Ma che dire quando intendiamo il Signore pregare nel giardino di Getsemani dicendo: “non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi”? sicuramente, anche qui, Egli si sottomette alla volontà del Padre ma questo “non …Io, ma … Tu” sembra poter indicare una diversità fra la volontà del Padre e la volontà del Figlio.
La spiegazione è degna di tutta la nostra attenzione: non poteva essere la volontà di Colui che è puro e senza macchia di entrare in contatto con il peccato alla croce. È detto che essendo Dio, “spogliò sé stesso” (Filippesi 2:7) per divenire un uomo, ma non poteva farsi “peccato” Lui stesso. Questo è ciò che ha fatto Dio: “Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi” (2 Corinzi 5:21). Essendo divenuto Uomo, Cristo, “umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce” (Filippesi 2:8). È per questo che era venuto, era la volontà di Dio Suo Padre e l’ha compiuta accettando di essere “fatto diventare peccato” per noi! Egli era venuto per lasciarsi trattare come “l’agnello di Dio”, offerto dalle mani stesse di Dio: questa era la volontà di Dio ed Egli l’ha compiuta.
Noi abbiamo in questo: “non …Io, ma … Tu” sia l’espressione della santità, della purezza assoluta di “Colui che non ha conosciuto peccato” sia la perfezione della Sua obbedienza alla volontà del Padre.
A distanza, quanto un “tiro di sasso” (Luca 22:41), noi ci prostriamo adorando.