Un cieco dalla nascita non conosce ciò che gli manca. Non ha mai visto la luce. Tale è l'uomo che vive senza Dio. Ignora l'orizzonte di cui si priva.
“Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate” Apoc. 21:4.
Se si dovesse riassumere la storia di questo mondo in cinque parole non lo si potrebbe fare meglio che per mezzo di questo versetto: Lacrime...morte...cordoglio...grido...dolore, ecc...., a causa del peccato, ciò che caratterizza attualmente la terra. Dio ci apre uno scorcio su di una situazione completamente diversa.
Solo Cristo, che è la luce, può aprire i nostri occhi, cambiare la nostra vita e il nostro destino eterno.
Molto spesso gli uomini si rifugiano nella “religione” per sfuggire a quella scelta personale che ognuno deve fare e cioè: andare a Cristo.
Io credo a modo mio...Io ho la mia religione. E' una scusa agevole per sfuggire alle nostre responsabilità. L'uomo si inventa una religione personale, che non lo disturbi troppo e nella quale possa anche trovare il modo di compiacersi.
Caino e Abele erano due fratelli che credevano in Dio. Entrambi volevano rendergli culto. Abele offrì degli agnelli. Caino si avvicinò a Dio a modo proprio con i prodotti del suo campo, ma Dio non accettò la sua offerta.
Io sono un credente ma non praticante, si sente dire talvolta. Che cosa penseremo di qualcuno che dicesse: sono pianista ma non suono questo strumento? Questa dichiarazione sarebbe la prova evidente che quella persona non è un pianista. Praticare non vuol dire andare in chiesa una volta ogni tanto e adempiere a dei riti. No! E' avere una relazione personale con Dio e si traduce con leggere la Sua Parola e avere il desiderio di riunirsi con altri credenti intorno a Lui.
Non esistono strade alternative. O si va a Cristo e si inizia un nuovo cammino con Lui avendo ricevuto un cuore nuovo, una speranza nuova e la sua pace, o rimaniamo nella vecchia situazione, fatta di morte, cordoglio, grido e dolore. Situazione che dovremo affrontare privi di speranza e da soli.
