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martedì 21 febbraio 2023

21 febbraio - Le sette frasi pronunciate dal Signore sulla croce (7/7)

Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio». Detto questo, spirò. Il centurione, veduto ciò che era accaduto, glorificava Dio dicendo: «Veramente, quest’uomo era giusto».

Luca 23:46-47

 

Le sette frasi pronunciate dal Signore sulla croce

7. La frase della fiducia

 

L’ultima frase di Gesù sulla croce, come la prima e la quarta, è una preghiera rivolta al Padre. Anche questa era stata annunciata, profeticamente, nel Salmo 31:5:Nelle tue mani rimetto il mio spirito”. Preghiera di fiducia e d’amore!

La morte del Signore è unica; il significato che essa assume nelle Sue ultime parole è unico. Prima di entrare nella morte, Gesù china il capo e rimette il Suo spirito. È l’atto finale del Suo sacrificio volontario. Egli entra volontariamente nella morte affidando il Suo spirito al Padre. Quest’espressione mostra la grandezza e la gloria divina di Colui che sacrificava la propria vita: “Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla, e ho il potere di riprenderla” (Giovanni 10:18). Quale maestà in questo atto divino che Lui solo aveva il potere di compiere!

Gesù si è espresso sette volte quand’era sulla croce. Alla creazione, il settimo giorno era stato il giorno del riposo e della soddisfazione di Dio (Genesi 2:2); e qui, la settima frase del Signore introduce Lui nel riposo, fra le mani di Dio Suo Padre. Egli si riposa dalla Sua opera di salvezza, come Dio si era riposato dall’opera della creazione (Ebrei 4:10). Per noi, cristiani, questa settima frase del Signore segna l’inizio della nuova creazione: “Se uno è in Cristo, egli è una nuova creatura” (2 Corinzi 5:17), e attira la nostra attenzione sulla Sua vittoria e sulla Sua posizione alla destra del Padre. Là Egli intercede per voi e per me.