Altri dimoravano in tenebre e in ombra di morte, prigionieri nell’afflizione e nelle catene, perché si erano ribellati alle parole di Dio… Gridarono al SIGNORE nella loro angoscia ed egli li salvò dalle loro tribolazioni; li fece uscire dalle tenebre e dall’ombra di morte, spezzò le loro catene.
Salmo 107:10-14
Testimonianza di un detenuto
Estratto da una lettera di
un detenuto, condannato per aver commesso un grave reato.
«Non conoscevo Dio e tanto
meno Gesù Cristo. D’altronde, non volevo nemmeno sentirne parlare perché quelle
cose le ritenevo delle favole. E mi chiedevo: perché ha permesso che io
perdessi i genitori quando avevo quattro anni e fossi separato dai miei
fratelli e dalle mie sorelle, costretto a vivere una vita senza senso? Avevo
sete di verità, ma dove potevo trovarla fra tante religioni e tanto fanatismo?…
Avevo quindi deciso di essere ateo.
Oggi, dopo aver scontato
diciotto mesi, finalmente ho incontrato Colui che si è sempre interessato di
me, il mio Salvatore Gesù Cristo. La Sua luce aveva incominciato a brillare
davanti a me nell’ottobre 1986, quando pensavo di aver perso tutto, perché
avevo gettato via la mia vita, che ritenevo non valesse nulla.
Un pomeriggio, un ragazzo
che rientrava dal parlatorio si era rivolto a me e mi aveva chiesto: “Tu credi
in Dio?” Senza lasciarsi scoraggiare dalla mia incredulità, mi aveva parlato a
lungo di Gesù. Io, che di solito non sopportavo di sentir parlare di Dio,
ascoltavo con attenzione quel ragazzo seduto di fronte a me. Le sue parole
toccavano profondamente il mio cuore. Più tardi, nella mia cella, ho gridato a Dio, gli ho parlato, l’ho
supplicato di perdonarmi e di darmi la Sua luce e il Suo perdono. Per la
prima volta nella vita, ho sentito la Sua presenza. Il Nuovo Testamento che mi
ha lasciato quel ragazzo è diventato per me un nutrimento indispensabile.
Grazie a questo incontro col mio Salvatore, anche se sono in prigione, ho
compreso il vero significato della parola libertà!››