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mercoledì 22 febbraio 2023

22 febbraio - Abbondare nell’opera del Signore

Fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

1 Corinzi 15:58

 

Abbondare nell’opera del Signore

 

Che cos’è l’opera del Signore? Sono tutte quelle attività che chi ha creduto al Signore compie in favore del prossimo, in ubbidienza al Suo ordine e per la Sua gloria: predicazione del “vangelo a ogni creatura” (Marco 16:15), rafforzamento e insegnamento della dottrina ai nuovi convertiti (2 Timoteo 4:2), aiuto e sostegno spirituale e materiale ai fratelli nella fede e a chiunque ne ha bisogno.

Anche se non tutti sono chiamati a predicare in pubblico, ogni credente, nella sua vita di tutti i giorni, negli inevitabili contatti con le persone del mondo, ha l’opportunità di parlare individualmente del Signore e di ciò che Lui ha fatto per la nostra salvezza. All’inizio, i Suoi testimoni dovevano incominciare da “Gerusalemme” (per noi è l’ambiente più vicino, come la famiglia, i parenti, gli amici intimi), poi estendere la predicazione “in tutta la Giudea e Samaria” (per noi sul lavoro, a scuola, coi vicini e i conoscenti), e “fino all’estremità della terra” (ovunque si presenti l’opportunità) (Atti 1:8).

“Abbondare” significa non limitarsi a lavorare per il Signore nei ritagli di tempo, dopo aver soddisfatto tutti gli altri nostri bisogni (primari, secondari e… superflui) e dopo aver impiegato per noi anche il cosiddetto “tempo libero”. I bisogni attorno a noi sono immensi e di ogni genere. Certe volte siamo chiamati a prestare soccorso anche per alleviare delle sofferenze dovute alla miseria morale oltre che materiale, che il peccato ha portato nel mondo.

Anche fra i credenti ci sono dei bisogni, casi di scoraggiamento, di debolezza spirituale, di dubbio. Non tiriamoci indietro se ci troviamo di fronte a situazioni in cui si rende necessario “ammonire i disordinati, confortare gli scoraggiati, sostenere i deboli” (1 Tessalonicesi 5: 14). Ma facciamolo con la dovuta umiltà, senza presunzione o spirito di superiorità, e chiedendo sempre al Signore l’aiuto e il discernimento necessari.