“Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s'imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada, ma quando lo vide, passò oltre dal lato opposto. Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto” Luca 10: 30-32.
L'uomo di questa parabola ha perso tutto. E' stato derubato, ferito ed è vicino alla morte. Su quella stessa strada passa un sacerdote. Lo vede e si scansa. Si porta dal lato opposto del sentiero, qualche metro più in là. Interpone fra se e colui che ha urgenza di aiuto qualche metro di distanza, la massima possibile che quella strada possa concedergli. Anche un Levita passa di là. Vede il ferito e lo evita allo stesso modo.
E' capitato anche a noi di esserci tenuti ad una certa distanza da qualcuno che avremo potuto aiutare?
Magari ci siamo presi del tempo per pensarci e poi di tempo ne è passato molto e quell'aiuto che avremo potuto dare in quel momento, purtroppo, non sarebbe stato più di nessuna utilità. Forse era una persona, che per i momenti che stava attraversando, aveva bisogno di sentire parlare del Signore, ma il tempo è passato ed io sono rimasto sul lato opposto della strada.
Il sacerdote e il Levita non volevano fastidi. Prendersi cura di un “ferito” richiede tempo e dedizione e a loro sembravano mancare ambedue. Qualcun altro si occuperà di lui, avranno pensato e poi in quelle condizioni sarebbe finito male comunque.
Il buon Samaritano si è avvicinato a quel povero uomo. “...avvicinatosi, fasciò le sue piaghe”. Il Signore Gesù si è avvicinato a questa umanità sofferente, piagata dal peccato, ingannata da Satana. Si è avvicinato ad ognuno di noi per prendere su di se il fardello dei nostri peccati e darci sollievo e vita.
Ora ci dice: “Va', e fa' anche tu la stessa cosa” 10:36.