Ho steso tutto il giorno le mani verso un popolo ribelle, che cammina per una via non buona, seguendo i propri pensieri.
Isaia 65:2
Al Padre piacque... di
riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui (Gesù), avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce.
Colossesi 1:19-20
Dio vi tende la mano
La riconciliazione, come la
descrive la Bibbia, è un concetto estraneo ai pensieri umani. Non è forse
sbalorditivo che Dio, il gran Dio dei cieli e della terra, ci offra il Suo
perdono e attenda il nostro sì? Che differenza con ciò che avviene fra gli
uomini! Sembra normale che l’iniziativa della riconciliazione parta da chi ha
agito male: deve chiedere perdono, presentare le sue scuse e, se è possibile, rimediare
al danno compiuto…
Ma fra Dio e gli uomini è
tutt’altra cosa. Dio stesso è il conciliatore. È Lui che prende l’iniziativa e
ne sostiene tutto l’onere. E chi altri potrebbe farlo?
Dio ha sempre teso la mano
agli uomini, ma ben pochi ne hanno approfittato; sono “un popolo ribelle”,
diceva Dio. L’incredulo è indifferente verso Dio, e molto spesso ostile. Ma Dio
viene incontro a ciascuno di noi. Se accetto di afferrare la mano che mi tende,
scopro che Lui mi ama e che vuole mettere il Suo amore al posto della mia
ostilità. E questo è possibile in virtù della morte del Figlio Suo. Quando Gesù
è stato crocifisso, ha preso su di Sé la nostra ostilità verso Dio, e ne ha
pagato il prezzo. Poi è risuscitato ed è tornato al cielo. Gesù ha distrutto la barriera dei nostri peccati che ci separava da Dio.
La riconciliazione compiuta
dal sacrificio di Cristo diventa efficace
per chi la accetta. Non è che il
miglioramento dell’uomo la renda accettabile; essa si basa unicamente
sull’opera che Gesù ha compiuto, una volta per sempre, alla croce.