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venerdì 3 febbraio 2023

Una grande fede

“Quando Gesù fu entrato in Capernaum, un centurione venne da lui, pregandolo e dicendo: «Signore, il mio servo giace in casa paralitico e soffre moltissimo». Gesù gli disse: «Io verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito” (Matteo 8:5/8)


Il centurione è un uomo delle nazioni, un non giudeo. Questo ufficiale romano comandava 100 uomini, ma in nessun modo ha cercato di esercitare la sua autorità sul Signore Gesù. È, senza dubbio, profondamente inquieto per il suo servitore il quale è paralizzato e soffre molto. Il centurione va verso il Signore supplicandoLo pressantemente in favore di quest’uomo. Se non gli avesse voluto veramente bene e se non fosse stato pieno di riguardi nei suoi confronti, si sarebbe semplicemente sbarazzato di lui.

Quando il Signore gli dice: “Io verrò e lo guarirò”, il centurione mostra una grande umiltà rispondendo: “Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto”. Egli manifesta una fede ancora più ammirevole quando chiede: “di’ solo una parola e il mio servo sarà guarito”. Il Signore, allora, può dire: “in verità in nessuno, in Israele, ho trovato una fede così grande” (Matteo 8:10).

Per contro, in Cana di Galilea, in Israele, un ufficiale del re prega il Signore di scendere a guarire suo figlio che è malato. Il Signore gli dice: “se non vedete segni e miracoli, voi non credete”. L’ufficiale avrebbe potuto semplicemente chiedere al Signore Gesù di dire una parola allo scopo di guarire il figlio, ma egli Lo supplica: “Signore, scendi prima che il mio bambino muoia” (Giovanni 4:48/49). Egli pensava che nient’altro che la presenza del Signore presso il letto del bambino avrebbe potuto guarirlo. In questo modo, non dimostra la fede del centurione che aveva proposto al Signore di pronunciare semplicemente una parola che avrebbe compiuto il miracolo. Per questo il Signore gli dice: “tuo figlio vive” (50). Benché l’ufficiale reale abbia realmente creduto udendo queste parole, non ha però manifestato la stessa fede senza riserve del centurione.

Che possiamo apprendere a contare semplicemente su Cristo!