Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, senza gozzoviglie e ubriachezze; senza immoralità e dissolutezza; senza contese e gelosie; ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri.
Romani
13: 13-14
La vita
del credente
Il buio è complice di
tante cattive azioni; la luce mette un freno perché permette che tutti vedano.
Così dobbiamo comportarci noi credenti: come “di giorno”, senza sotterfugi, senza nulla da nascondere,
“onestamente”. Ai tempi di Paolo i peccati peggiori erano commessi di notte, di
nascosto; ma oggi l’immoralità è così diffusa e tollerata che molti peccati sono
commessi anche in pieno giorno, alla vista di tutti, piccoli e grandi. Quant’è
serio il nostro impegno di credenti in tempi così difficili!
Due cose dobbiamo fare:
1. “Rivestirci di Cristo”, vale a dire credere in Lui, per essere
protetti dagli attacchi del nemico; ma anche rivestirci dei Suoi caratteri e
impegnarci ad agire come Lui, che è il nostro supremo esempio, sebbene non
riusciremo mai a imitarlo pienamente. Il credente ha spogliato “l’uomo vecchio
con le sue opere” e ha rivestito il “nuovo che si va rinnovando in conoscenza a
immagine di Colui che l’ha creato” (Colossesi 3:10). Dobbiamo realizzare che Cristo vive in noi. La nostra nuova
personalità in Lui deve trasformare tutta la nostra vita, sotto ogni aspetto.
2. Non soddisfare i desideri della nostra carne. “Fate dunque morire
ciò che in voi è terreno (oppure: le vostre membra che sono sulla terra)”
(Colossesi 3:5). Far morire significa, in questo passo, “necrotizzare”, portare
alla morte per mancanza di nutrimento. Se non “nutriamo” le nostre passioni, se
non le assecondiamo, saremo vincitori sui nostri tre grandi nemici: la nostra
carne, il mondo e Satana.
(tratto da
“L’Epistola di Paolo ai Romani – commentario”