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mercoledì 22 febbraio 2023

Strategie di battaglia

Strategie militari e tattiche di guerra erano requisiti fondamentali per avere maggiori possibilità di vittoria, e la storia è ricca di battaglie divenute famose grazie  proprio a questi accorgimenti.

Condottieri come Alessandro Magno, Annibale, Saladino, Gengis Khan, Napoleone, Rommel e Giulio Cesare, furono  famosi anche per le loro tattiche e strategie militari.

La strategia, nel suo significato politico-militare, è l’arte di impiegare nella maniera migliore le risorse disponibili ai fini della guerra.

E' famosa la battaglia di Alesia dove Giulio Cesare, grazie proprio a queste sue qualità e alle doti d'ingegneria bellica in possesso dei romani, riuscì a sconfiggere i Galli. 

Negli anni in cui si svolgevano le guerre galliche l'ingegneria bellica stava facendo grandi passi modificando l'andamento e la tattica delle battaglie. 

Anche nella Scrittura troviamo delle battaglie e delle “tattiche” che alcuni servitori di Dio hanno adottato per riportare la vittoria.

Un primo esempio lo abbiamo in Mosè: “Quando il faraone si avvicinò, i figli d'Israele alzarono gli occhi; ed ecco, gli Egiziani marciavano alle loro spalle. Allora i figli d'Israele ebbero una gran paura, gridarono al SIGNORE...E Mosè disse al popolo: Non abbiate paura, state fermi e vedrete la salvezza che il SIGNORE compirà oggi per voi; infatti gli Egiziani che avete visti quest'oggi, non li rivedrete mai più. Il SIGNORE combatterà per voi e voi ve ne starete tranquilli” Esodo 14:10-14.

Che strana battaglia, nessuna riunione per stabilire una strategia difensiva, nessun schieramento armato, nessun ordine di impugnare le armi, solo...un grido rivolto al Signore.

Un invito a stare fermi.

Ci sarebbe da trasalire. Come? il nemico schierato alle spalle, davanti a loro c'era il mar Rosso che non offriva nessuna possibilità di fuga e tutto quello che dovevano fare era stare fermi?

Tutto qui?

Una strategia un po' curiosa!

Ma vediamo un altro esempio, quello di Giosafat che durante il suo regno sconfisse tre eserciti contemporaneamente con una strategia alquanto singolare: "Dopo questi fatti, i figli di Moab e i figli di Ammon, e con loro dei Maoniti, marciarono contro Giosafat per fargli guerra. Vennero dei messaggeri a informare Giosafat, dicendo: Una gran moltitudine avanza contro di te dall'altra parte del mare, dalla Siria, ed è giunta ad Asason-Tamar, cioè En-Ghedi. E il Signore parlo loro dicendo: Questa battaglia non sarete voi a combatterla: presentatevi, tenetevi fermi, e vedrete la liberazione che il SIGNORE vi darà. O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non vi sgomentate; domani, uscite contro di loro, e il SIGNORE sarà con voi. Allora Giosafat chinò la faccia a terra, e tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al SIGNORE e l'adorarono. I Leviti tra i figli dei Cheatiti e tra i figli dei Corachiti si alzarono per lodare a gran voce il SIGNORE, Dio d'Israele. E dopo aver tenuto consiglio con il popolo, stabilì dei cantori che, vestiti dei paramenti sacri, cantassero le lodi del SIGNORE e, camminando alla testa dell'esercito, dicessero: «Celebrate il SIGNORE, perché la sua bontà dura in eterno!»” 2 Cronache 20:1-20.

Il re chiamò a raccolta tutto il popolo e marciò incontro ai nemici. Attaccando?

No! La testa dell'esercito era formata da cantori.

Aspettate un momento: gli eserciti si avvicinavano e loro si sono messi a cantare?

Già proprio così. Allora che ne pensate?

Qual è il metodo che dobbiamo usare per condurre le nostre battaglie?

Il nostro compito è quello di avere fiducia, non comandare, non pianificare, solo gridare a Dio e attendere. Il Suo compito è quello di combattere per noi.

“Il Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli” Esodo 14:14.