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sabato 26 luglio 2025

26 luglio - Ultima rata

Non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo.

1 Pietro 1:18-19

 

Ultima rata

 

“Finalmente! - mi dice questa mattina una mia giovane vicina di casa - ho finito di pagare l’ultima rata! Ci siamo lasciati prendere la mano senza far bene i calcoli ed eravamo ormai al limite della sopportazione; io e mio marito non dormivamo più dal pensiero”.

Indebitarsi è un vero problema. Alcuni, come questa coppia, si rendono conto dell’errore, ma altri vivono normalmente al di sopra delle loro possibilità senza curarsi degli impegni, dei conti “in rosso” e dei richiami della banca; e il loro debito aumenta. Sono situazioni identiche ma affrontate con atteggiamenti diversi.

Riguardo al debito morale di ogni uomo nei confronti di Dio, si incontrano coloro che sentono le loro responsabilità davanti a Lui ma non sanno come venirne a capo, ed altri per cui il peso dei loro peccati conta poco: lo lasciano aumentare senza porsi nessuna domanda!

Esiste, però, una terza categoria di persone: quelle che hanno accettato che il “passivo”, il peso della loro colpevolezza, sia pagato. Non da loro stessi, perché ne sarebbero totalmente incapaci, ma da Colui al quale hanno creduto, il Signore Gesù che sulla croce ha pagato il prezzo che li ha definitivamente liberati. Nel testo del Nuovo Testamento, una delle ultime parole di Gesù crocifisso è “Tetelestai”, parola che si scriveva sui conti pagati e che tradotto significa “è compiuto”. Dall’alto della croce, il Figlio di Dio proclama così che il debito è pagato. Chi crede nel Signore non dovrà mai più niente alla giustizia di Dio!