Il giorno della morte, è meglio del giorno della nascita. È meglio andare in una casa in lutto, che andare in una casa in festa; poiché là è la fine di ogni uomo, e colui che vive vi porrà mente.
Ecclesiaste 7:1-2
La tua bontà, SIGNORE, dura per sempre.
Salmo 138:8
Meglio guardare la realtà della vita
“È meglio il giorno della morte”. Sorprendente
affermazione! L’ha scritta il re Salomone ed è contenuta nella Bibbia. Eppure,
la Parola di Dio ci parla di vita, di vita eterna invitandoci nello stesso
tempo a guardare in faccia la realtà. Però è vero: “il giorno della morte”,
come “la casa in lutto”, ci fanno a riflettere!
Invece
di stordirci nella “casa in festa”, è in quelle circostanze che prendiamo
coscienza della morte come di un’inevitabile scadenza. Nel momento della
nascita di un bambino, si ignora come sarà la sua vita, ma il giorno della
morte è il momento del bilancio, il giorno della verità.
Hai
guardato in faccia la realtà della tua vita e la sua fine? Può essere vicina;
avrai il tempo per andare al Signore? Quali sono state fino a questo momento le
tue priorità? La tua vita trascorre in una attività frenetica, con gioie e
pene, ma senza una vera pace con Dio? Eppure
Dio ti invita ad andare a Lui. Egli ha per te un avvenire al di là della morte.
Dopo
la morte “viene il giudizio” (Ebrei 9:27), è scritto; ma Gesù ti offre
gratuitamente la pace con Dio fin da questo momento e ti assicura che “chi
crede in Lui non è giudicato” (Giovanni 3:18)
Il
credente può stare tranquillo: quando la morte si avvicina, sa che sta per
raggiungere la sua meta, la presenza del Signore. Quanto è felice questo
traguardo quando è la conclusione di una vita in cui si è conosciuto il
Salvatore, di una vita durante la quale abbiamo imparato a gustare la Sua
bontà!