È il titolo di un libro che parla dei deludenti e tragici risultati di un’ideologia che pretendeva di far raggiungere all’umanità un livello di benessere equamente distribuito, quale non si era mai visto sulla terra. “Questa è la questione – confessa il protagonista – che mi tormenta da anni: quanto male si era fatto perseguendo il bene!”
È tutto vero, purtroppo; ed è vero non soltanto per quanto riguarda quell’ideologia, ma per l’umanità in generale. Tutte le azioni dell’uomo, anche quelle compiute con i migliori intenti, recano l’impronta dal male che è insito nella sua natura. È quello che constatava l’apostolo Paolo anche riguardo a se stesso come uomo, quando scriveva ai credenti di Roma: “Mi trovo dunque sotto questa legge: quando voglio fare il bene, il male si trova in me” (per “legge” intendeva una forza alla quale non poteva opporsi). “Difatti, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no” (Romani 7:21, 18).
Allora, il bene è irraggiungibile? No! Tutto questo è vero per l’uomo, così com’è per natura (“nella mia carne”, abbiamo letto). Ma chi riconosce davanti a Dio questa sua tendenza al male, confessa i propri peccati e crede all’efficacia del sacrificio di Cristo compiuto alla croce in favore degli uomini, Dio ne fa una “nuova creatura” (2 Corinzi 5:17), “partecipe della natura divina” (2 Pietro 1:4), e come tale in grado di evitare il male e di compiere il bene.
Lettore, questo vale anche per te, anche se sei una persona “perbene”, rispettabile. Senza la fede in Cristo, quella parte di male che è in te, come in tutti noi, forse gli altri non la vedranno e magari tu stesso non te renderai conto, ma essa rimane davanti a Dio, e così come sei non puoi essere accettato da Lui.
Non disperare. Dio ha provveduto a cancellare il tuo male e ha messo in te la capacità di fare il bene, e lo ha fatto dandoti un Salvatore nella Persona del Suo Figlio, Gesù Cristo. Ma tu devi accettare questo Salvatore, lo devi ricevere nella tua vita: “a tutti quelli che l’hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio” (Giovanni 1:12-13). Solo così potrai tradurre in realtà l’esortazione che l’apostolo Paolo faceva a quelli che avevano creduto al sacrificio di Cristo per loro: “Guardate che nessuno renda ad alcuno male per male; anzi cercate sempre il bene gli uni degli altri e quello di tutti” (1 Tessalonicesi 5:15).
Certo, anche dopo aver creduto a Gesù Cristo, non sempre nella tua vita riuscirai a comportarti bene verso Dio e verso il prossimo, e a volte ti capiterà di compiere delle azioni e dire delle parole che non saranno ad onore del Signore e per il bene degli altri: “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi”. Ma avrai sempre una risorsa a tua disposizione per godere di nuovo della tua relazione con il Padre: non dimenticare che “se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (1 Giovanni 1:8-9).
Senza Cristo, potresti “illuderti” di fare il bene. Metti tutta la tua fiducia in Lui, che oltre che il tuo Salvatore e Signore vuole essere il tuo Amico, che non ti abbandona mai e che vuole aiutarti, giorno dopo giorno, a vivere una vita serena e feconda, per te stesso e per gli altri. Lui non ti deluderà mai!