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sabato 26 luglio 2025

Paradiso

Durante un viaggio in treno una ragazza si sedette difronte a me, poteva avere all'incirca una trentina di anni. Dopo qualche istante, incuriosita dal mio libro, mi chiese cosa stessi leggendo.

“La Bibbia”, risposi.

“Ah, una volta credo di averla letta anch'io. Non tutta, ma una buona parte”.

“Crede in Dio?” chiesi.

“Certo”.

“E è salvata?”

“Vuole dire se andrò in paradiso? Penso di si”.

“Come lo sa?”

Si calmò un attimo mentre formulava la risposta.

In qualche modo sapevo quello che stava per dirmi.

Stava per darmi la sua “lista”, ognuno ne ha una.

Faccio del mio meglio.

Non ho mai rubato.

Ogni tanto vado a messa.

Sono iscritta a associazioni ambientaliste.

Ho un comportamento onesto.

Faccio del volontariato.

Ecco qua! Questa era la sua lista. Le sue qualifiche. 

Secondo il suo modo di pensare ci si poteva guadagnare il paradiso.

La maggior parte di  noi ha una lista. 

La lista ha uno scopo; provare che siamo buoni.

Le lessi il passo della crocifissione e l'episodio dei due malfattori a uno dei quali il Signore promise il Paradiso.

“Quando furono giunti al luogo detto «il Teschio», vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra... Ma l'altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? Per noi è giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni; ma questi non ha fatto nulla di male». E diceva: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!» Ed egli gli disse: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso»”. Luca 23:33-43

“Cosa pensa che abbia fatto di buono e meritevole costui?” chiesi.

Rimase in silenzio.

“Niente” risposi. Esattamente come me.

Ha sprecato la sua vita. 

Era un omicida, un rifiuto dell'umanità. Aveva sceso talmente tanti scalini nella scala sociale da aver toccato il fondo.

Come può quest'uomo rivolgersi a Dio e implorare il perdono?

Quali credenziali ha?

Qualche istante prima si era fatto beffe del Signore come tutti gli altri. 

Che speranza poteva avere?

Vuoi sapere che cosa fece di buono?

Si accorse semplicemente di avere sbagliato tutto e che lui era meritevole di morte.

Il Signore no!

Rivolse a Gesù una richiesta che è un'invocazione di misericordia da parte di un uomo che è consapevole di non avere altra speranza all'infuori della grazia divina.

Pronunciò parole traboccanti di fede: “ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”.

Parole rivolte a un condannato a morte.

Eppure era sicuro, che la morte non avrebbe trattenuto il Signore da fare l'ingresso nel suo regno.

Illuminato da Dio egli riuscì a discernere in quell'uomo coronato di spine un re glorioso e ricevette una promessa senza prezzo.

“Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso”.

Intorno alla croce vi erano anche i magistrati e i capi religiosi, probabilmente tutti costoro si ritenevano più meritevoli ma a nessuno di loro Gesù rivolse tali parole.

“quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù...Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio”  Efesini 2:5-6,8.